Antisemitismo: tutto quello che avresti voluto sapere e non hai mai osato chiedere
Dove vivono gli ebrei?
Ma allora dire ebreo non è come dire israeliano?
Cos’ è l’antisemitismo?
Cosa c’è alla radice dell’ostilità antisemita?
L’ostilità antisemita è un sentimento di inimicizia, di avversione, manifesto o nascosto, verso gli ebrei in quanto tali: tale sentimento, che può esprimersi in forme meditate o impulsive, affonda le sue radici nel pregiudizio. Per pregiudizio intendiamo un’opinione acritica che precede e preclude il giudizio razionale e che genera un sentimento negativo (ostilità) nei confronti di una persona che appartiene a un certo gruppo e solo per il fatto che appartiene a questo gruppo. Nel nostro caso, ostilità verso gli ebrei in quanto ebrei. Il meccanismo del pregiudizio incasella automaticamente le persone in una categoria o gruppo attribuendo loro, individualmente, le caratteristiche negative preconfezionate ritenute tipiche di quella categoria o gruppo (“Tutti sanno che gli ebrei…”, “Gli ebrei sono tutti…”, ecc.) Resta aperta la questione: perché a quel particolare gruppo si attribuiscono le caratteristiche negative che il portatore di pregiudizi proietta su tutti i suoi componenti? La risposta sta nell’esistenza degli stereotipi.
Che cos’è uno stereotipo?
Gli stereotipi sono l’insieme delle caratteristiche preconfezionate, attribuite come tipiche, a una categoria o gruppo sociale, sono una sorta di immaginario collettivo a cui attinge il pregiudizio individuale. Gli stereotipi non sono quindi una creazione individuale ma vengono appresi dall’ambiente; essi rappresentano la controparte sociale e la fonte di alimentazione dei pregiudizi individuali. La creazione e l’arricchimento degli stereotipi riflette l’esercizio nel tempo del potere culturale, religioso e politico esercitato da un gruppo maggioritario e forte ai danni di un gruppo minoritario e debole.
E’ vero che gli ebrei sono sempre stati perseguitati nella storia?
Da dove arriva l’immagine dell’ebreo “usuraio” e “strozzino”?
L’immagine dell’“ebreo usuraio” è uno stereotipo molto antico. Esso deriva da una serie di eventi storici sviluppatisi in Italia durante il Medioevo, che fecero sì che molti ebrei intraprendessero i mestieri di prestatore di denaro ed esattore delle tasse. Infatti, nel IV secolo dell’era volgare, agli ebrei, allora schiavi romani, venne vietato il possesso fondiario e spesso anche il lavoro nei settori mercantili e artigianali. Contemporaneamente la Chiesa vietò ai cristiani ogni mestiere che implicasse il rapporto col denaro, ritenendolo peccato. Gli ebrei si trovarono così costretti ad intraprendere le attività di finanzieri, banchieri, prestatori di denaro, cambiavalute, etc. Essi vennero però ben presto accusati di essere sfruttatori della povera gente: nacque così lo stereotipo dell’“ebreo strozzino”, poi alimentato nel corso dei secoli da varie politiche pubbliche, avvenimenti storici e propagande antisemite.
E quella dell’ “avido ebreo”?
Si sente spesso dire che gli ebrei sono molto potenti ed influenti: puoi spiegarmi perché?
E’ vero che gli ebrei sono tutti intelligenti?
Mentre qual è l’origine della teoria dell’uccisione dei bambini?
Dal mito di Saturno deriva l'immagine dell’ebreo divoratore di bambini, e per comprenderlo dobbiamo fare un passo indietro: secondo la mitologia greca, Kronos, il governatore dell’universo, fu rimosso dal trono da suo figlio Zeus, che si era salvato dal destino di essere mangiato dal padre grazie all’aiuto della madre Rea, la quale aveva sostituito il neonato con una pietra.
Nella mitologia romana la figura di Kronos fu poi associata a quella di Saturno, che si riteneva guidasse i padri, gli anziani e le cose vecchie, e quella di Zeus fu trasposta in Giove. Fu così che il rapporto fra Kronos e Zeus, fra Saturno e Giove, fu equiparato a quello fra ebrei e cristiani, ovvero alla vittoria della nuova giustizia contro l’anziana crudeltà, del figlio sul padre che l’ha ucciso (deicidio ebraico di Cristo nell’ottica della Chiesa), rendendo possibile la creazione di un nuovo archetipo all’interno del repertorio della retorica antisemita. Alcuni settori dell’antisemitismo infatti trasposero il mito greco e l’interpretazione che ne fecero i Romani nella leggenda degli ebrei crudeli ed uccisori di bambini.
E la storia del naso adunco?
L'immagine dell’ebreo dal naso adunco, così come altri stereotipi antisemiti meno noti ha una provenienza antichissima.
Nell’epoca romana infatti gli ebrei erano associati con Saturno, pianeta che corrispondeva al Sabato, lo Shabbat ebraico. Infatti Saturno è il pianeta più lontano dal sole, quindi il più freddo. Similmente gli israeliti durante il Sabato, giorno di riposo per la religione ebraica, non potevano accendere fuochi e mangiavano solitamente cibi freddi. I Romani ne deducevano una corrispondenza tra ebrei a Saturno.
Saturno era poi un’entità notturna e vicina al regno dei morti, quindi riconducibile agli animali da preda. Nelle rappresentazioni il pianeta era spesso raffigurato attraverso rapaci antropomorfizzati e dai becchi adunchi, il più delle volte posizionati di profilo: rappresentare di profilo era infatti un metodo usato per stigmatizzare figure diaboliche, oltre a permettere di enfatizzare spiacevoli caratteristiche facciali. Fu così che il naso pronunciato incominciò ad essere associato con gli ebrei e divenne un tratto distintivo della fisiognomica ebraica nell’immaginario comune e nel sapere popolare.
Ma perché ce l’han tutti con loro? Qualche colpa l’avranno pure avuta…
Nel mondo ci sono stati moltissimi stermini e il popolo ebraico non è l’unico ad aver subito una grande perdita per colpa di una gratuita e irrazionale violenza altrui: perché allora si parla moltissimo della Shoah mentre altre stragi quasi non vengono commemorate? Non è che gli ebrei sono troppo vittimisti?
E’ vero, la storia del mondo è piena di guerre omicide, di genocidi e di guerre interetniche, e non tutte sono sufficientemente ricordate. La Shoah invece è oggetto di numerose commemorazioni, fra cui anche di una giornata apposita indetta tramite una legge parlamentare del 2000 e dedicata al ricordo del genocidio a livello nazionale, il 27 gennaio. Tuttavia l’abbondanza di queste cerimonie non è esito di un eccessivo vittimismo da parte degli ebrei, ma piuttosto della particolare natura del genocidio antiebraico. L’evento della Shoah è infatti un unicum storico, che ha avuto un impatto notevole sulla coscienza europea, costruitasi proprio attorno a questo evento. Inoltre quello ebraico è stato uno sterminio di dimensioni mondiali, pianificato a tavolino ed avvalsosi di un avanzato grado di tecnologia, cosa che non era mai avvenuta in precedenza. Gli ebrei non erano nemici diretti della Germania nazista, né un popolo da sterminare per ambizioni di conquista territoriale o per una loro effettiva minaccia ai paesi che stavano combattendo la guerra. Il loro sterminio fu programmato a freddo, per pura ideologia e con l’obiettivo di estirpare il popolo ebraico a livello mondiale, solo per puro odio. Ben pochi purtroppo vi si opposero.