Fonte:
European Jewish Press - Ansa -
Bruxelles. Negli ultimi mesi in Europa sono tornati ad aumentare i fenomeni di antisemitismo, che invece erano calati nel 2007-2008. È l’allarme lanciato dall’agenzia Ue per i diritti umani FRA (European Union Agency for Fundamental Rights), che ha sede a Vienna, e ha presentato un rapporto sull’antisemitismo dal 2001 al 2008. “Questa recente ripresa degli incidenti antisemitici – ha detto il direttore dell’agenzia Morten Kjaerum – è una ragione di grande preoccupazione. È troppo presto per trarre conclusioni, ma vi sono indicazione che l’aumento potrebbe in parte dipendere dalla situazione in Medio Oriente, nonché dalla crisi finanziaria globale”.
Il FRA rileva un aumento di aggressioni contro ebrei e sinagoghe in Belgio, Francia, Olanda e Regno Unito.
Due sinagoghe in Belgio – una a Bruxelles e l’altra a Charleroi – sono state attaccate a gennaio, così come la casa di una famiglia ebraica ad Anversa.
In Francia sono stati registrati più di 130 atti di antisemitismo a partire dalla fine di dicembre, inclusi atti di vandalismo contro tre sinagoghe, una a Tolone, l’altra a Tolosa e la terza a Saint-Denis alla periferia di Parigi .
In Olanda sei sinagoghe ed edifici della comunità sono stati oggetto di attacchi nel mese di gennaio.
Il FRA annuncia di aver promosso uno studio sull’effettivo impatto del conflitto nella striscia di Gaza sull’antisemitismo in Europa, e perciò continuerà a raccogliere dati per tutto il 2009, l’analisi dovrebbe essere pronta all’inizio del 2010. Il direttore Kjaerum sottolinea che “tutti hanno il diritto di sentirsi sicuri e protetti, a prescindere dalla propria fede religiosa o origine etnica. I leader politici e delle comunità in tutta l’Ue hanno l’obbligo di puntualizzare che l’intolleranza e l’aggressione in qualsiasi forma è inaccettabile”.
Il rapporto denuncia inoltre che “un numero significativo” di stati membri non ha registri ufficiali, e in molti casi neppure informali, né statistiche sugli incidenti di antisemitismo. Quanto in particolare all’Italia, il rapporto si limita a poche righe, in cui cita alcuni episodi di cronaca e a citare un sondaggio pubblicato nel maggio 2008 da ‘L’Unita”, secondo il quale per il 23% degli intervistati gli ebrei non possono essere considerati “completamente italiani”.
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