Fonte:
Stephen Roth Institute
In “The Academic and Public Debate over the Meaning of the New Antisemitism” Roni Stauber, direttore dello Stephen Roth Institute dell’università di Tel-Aviv, analizza il tema del “nuovo antisemitismo”. Secondo Stauber, il “nuovo antisemitismo” ha iniziato a manifestarsi agli inizi degli anni ’90, ed è frutto della demonizzazione dello stato di Israele e del sionismo. Il termine “nuovo antisemitismo” può essere definito come l’ identificazione tra le comunità ebraiche ed i singoli ebrei ed Israele, che viene avvertito come una mera entità maligna.
I tre gruppi che giocano un ruolo centrale nella diffusione del “nuovo antisemitismo” sono: gli islamisti, i giovani musulmani europei influenzati dalla propaganda antiebraica di matrice jihadista, e gli intellettuali di estrema sinistra.
I temi della propaganda di questa forma di antiebraismo provengono dalle “campagne antisioniste” promosse dall’Unione Sovietica a partire dalla prima metà degli anni Cinquanta. Furono i sovietici che, per primi, paragonarono lo stato di Israele al Terzo Reich hitleriano ed il sionismo al nazionalsocialismo. Sempre i sovietici rinverdirono i miti antisemiti della demonizzazione dell’ebreo e della presunta crudeltà ebraica, in special modo rivolta contro i bambini innocenti.
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