8 Novembre 2013

Report del FRA (European Union Agency for Fundamental Rights) dedicato all’antisemitismo in otto paesi europei

Fonte:

FRA (European Union Agency for Fundamental Rights) - http://fra.europa.eu/

Discrimination and hate crime against Jews in EU Member States: experiences and perceptions  of anti-Semitism 

Il FRA (European Union Agency for Fundamental Rights), agenzia per i diritti fondamentali con sede a Vienna, in occasione dell’anniversario dei pogrom antisemiti che ebbero luogo l’8 novembre di 75 anni fa, ha diffuso lo studio Discrimination and hate crime against Jews in EU Member States: experiences and perceptions  of anti-Semitism dedicato agli episodi di antisemitismo ed alla percezione del sentimento antisemita all’interno di otto paesi europei. La ricerca è stata effettuata interrogando 5.847 ebrei al di sopra dei 16 anni in Belgio, Francia, Germania, Italia, Lituania, Regno Unito, Romania, Svezia ed Ungheria dove abita il 90% degli ebrei europei. Il 66% degli intervistati ritiene che l’antisemitismo sia un problema grave nei paesi in cui vive, mentre il 76% ha dichiarato che la situazione si è aggravata negli ultimi cinque anni. Il 21% di tutti gli intervistati ha subito uno o più episodi di antisemitismo caratterizzati da insulti verbali,molestie o aggressioni fisiche nei 12 mesi precedenti l’indagine. Il 2% è stato vittima di un’aggressione fisica di natura antisemita nell’anno precedente. L’antisemitismo è considerato la quarta questione più urgente in ambito sociale o politico nei paesi oggetto dell’indagine. tra gli altri problemi emersi, la scarsa segnalazione degli episodi: il 76% delle vittime di molestie di natura antisemita non ha denunciato l’episodio più grave alla polizia o ad altra organizzazione; la registrazione insufficiente, cioè la carenza dei meccanismi di raccolta dei dati in numerosi Stati membri dell’Ue, che fa sì che la registrazione delle aggressioni antisemite rimanga insufficiente. Infine, tre quarti degli intervistati ritengono che l’antisemitismo online costituisca un problema, con un picco addirittura dell’87% in Italia.Il rapporto mostra anche una notevole differenza tra paesi europei. Se in Gran Bretagna solo il 9% degli intervistati ha sentito l’accusa «gli ebrei sono i responsabili dell’attuale crisi economica», la percentuale sale al 59% in Ungheria; mentre attribuire all’annoso conflitto israelopalestinese la causa della scarsa sicurezza percepita ha percentuali che variano dall’ 8% della Lituania al 28% della Germania, fino al 73% della Francia. In particolare per le comunità ebraiche italiane, oltre al citato antisemitismo online, i problemi sentiti come gravi secondo il rapporto sono l’esistenza di graffiti antisemiti sui muri (61%), la percezione di un antisemitismo dei media (59%) il vandalismo verso edifici o istituzioni ebraiche (43%), quello nei cimiteri (41%), l’antisemitismo nella politica (36%), le espressioni di ostilità verso gli ebrei in luoghi pubblici (30%)Il nostro paese è al quinto posto per esperienza di molestie a carattere antisemita, denunciate dal 26% del campione (33% su un periodo di cinque anni) e al sesto per il timore di subire attacchi (39% teme insulti, il 22% attacchi fisici).Quasi i tre quarti degli intervistati, il 73%, ha denunciato l’aumento dell’antisemitismo attraverso Internet, mentre il 76% ritiene che negli ultimi cinque anni l’antisemitismo sia peggiorato nel paese in cui vive.«Molti governi europei hanno fatto grandi sforzi per combattere l’antisemitismo, ma servono altre misure mirate», ha commentato il direttore del FRA, Morten Kjaerum, , precisando che il veicolo principale è la rete.