12 Marzo 2025

Blog, intervista ad un apologeta di Hamas

Fonte:

Segnalazione

«un insieme sionista, un complesso sionista che comprende gli ambiti dell’istituzionale sinistra liberista e liberale, e della sedicente sinistra anticapitalista di movimento per orientare il dissenso, falsificare la Storia in questa nazione, ridotta a un nido di blatte»

Sceneggiatore, insegnante, attivista dell’antisemitismo legato ad Israele e recente autore di un volume apologetico del pogrom di Hamas del 7 ottobre 2023, rilascia una lunga intervista ad un sito web comunista nostalgico dell’URSS, piena di stereotipi giudeofobici, qui di seguito un esempio delle sue opinioni: «…In questi ultimi 15 mesi, esponenti dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, arnesi vecchi e nuovi della consorteria sionista liberale hanno dimostrato di non avere alcuna considerazione nemmeno per i più elementari fondamenti del vivere umano. Chiamano “legittima difesa” lo sterminio sistematico, le metodiche sevizie di massa, le azioni stragiste su donne e bambini, il ricorso costante allo stupro come arma da parte dell’Ihtilal, dell’illegittima occupazione israeliana. Abbiamo assistito alla celebrazione televisiva degli ebrei italiani con cittadinanza israeliana, che si arruolano nell’Israel Defence Forces per macellare i civili gazawi e compiere crimini contro l’umanità. Abbiamo visto coloro che in passato si travisavano da rassicuranti oligarchi del giornalismo, levarsi la maschera, e mostrare i volti deformati dall’odio verso gli arabi. Quasi emergessero da un’allucinazione lisergica. Menziono due esempi di “sfigurati” dalla brama di sangue palestinese, Mieli e Mentana. Celebri ufficiali di comando dell’esercito della menzogna di Tel Aviv. Li abbiamo sentiti inneggiare impunemente e sfacciatamente al genocidio in ogni spazio mediatico, e dipingere come terrorista la Resistenza Palestinese che combatte lecitamente e gloriosamente per la liberazione della propria terra e del proprio popolo. Li abbiamo ascoltati mentre biascicavano l’identico linguaggio da ultrà di Riccardo Pacifici, ex capo della comunità ebraica romana. Personaggio tragicamente grottesco che si vanta di marciare accanto ai neonazisti da stadio, dopo aver ricordato l’omonimo avo ucciso ad Auschwitz. Dubito che il nonno andrebbe fiero delle sue compagnie, delle sue “gesta”, dei proclami sull’«andare a prendere» chi osa lottare contro il sionismo (e che, guarda caso, dopo quegli inviti allo squadrismo, subisce un tentativo di assassinio, come successo a Gabriele Rubini: alias Chef Rubio). In sintesi, abbiamo subìto a reti e siti web unificati la propaganda genocidaria che ha reso di fatto un soldato dello Tsahal tanti giornalisti di questo Paese di fitte tenebre. Quindi parlare di “area sionista”, di massoneria con la stella di David, o di «mafia sionista» -come spesso faccio anche io- è un’eufemia…»