20 Febbraio 2025

Indagine sui linguaggi antisemiti in Regno Unito, Francia e Germania

“Decoding Antisemitism in European Online Discourses: A Comparative Study on British, French and German Mainstream Social Media Channels” esamina le manifestazioni dell’antisemitismo nei commenti pubblicati sui social media europei, analizzando e confrontando i discorsi online in lingua inglese, francese e tedesca. L’indagine si concentra sulle reazioni a eventi di rilievo internazionale, quali la guerra in Ucraina e il conflitto israelo-palestinese – inclusi i fatti del 7 ottobre -, con l’obiettivo di individuare schemi qualitativi e quantitativi nei discorsi d’odio antisemita, ponendo particolare attenzione alle forme implicite di espressione.

La Definizione IHRA (1) è stata impiegata come punto di partenza per sviluppare sistemi di classificazione più ampi e operazionalizzati. Nell’annotazione dei commenti online, viene adottato un approccio definito “conservativo”, in cui i commenti ambigui che lasciano spazio ad altre interpretazioni vengono classificati come “non antisemiti”. Questo approccio aiuta a garantire che solo i contenuti chiaramente antisemiti vengano identificati come tali.

Data l’assenza di una definizione univoca di “hate speech”, gli studi empirici di questo tipo sono essenziali per chiarirne e approfondirne le manifestazioni (2). Il campione raccolto analizza 13.525 commenti su Facebook in inglese, francese e tedesco, utilizzando un approccio combinato – qualitativo e quantitativo – in due distinti periodi di tempo.

Uno degli aspetti innovativi dell’approccio adottato allo studio del fenomeno è l’indagine dei temi che scatenano manifestazioni di antisemitismo in specifici Paesi o comunità linguistiche, attraverso la combinazione di metodi qualitativi e quantitatvi e un approccio transidisciplinare (3).

Riguardo ai metodi di classificazione AI, sono stati utilizzati modelli di machine learning come BERT per classificare automaticamente i dati grezzi, con un ciclo di feedback tra il team di analisi qualitativa e gli scienziati che hanno raccolto i dati per garantire la qualità dei risultati.

N.B. Un ulteriore aspetto cruciale riguarda la modalità di trasmissione di questi contenuti: essi vengono espressi in modo esplicito o sottile? La risposta a quest’ultima domanda può offrire indicazioni sul grado di accettabilità sociale di determinati stereotipi, tenendo presente che tale accettabilità si sviluppa all’interno di specifici contesti digitali e non può essere automaticamente generalizzata a differenti ambienti online o alla società nel suo complesso.

Inoltre, il progetto Decoding Antisemitism ha sviluppato un lessico open-access e diversi rapporti dedicati all’analisi dei discorsi online nel corso degli ultimi quattro anni, con l’obiettivo di fornire strumenti per l’identificazione dell’antisemitismo in rete e di rendere tali conoscenze accessibili sia alla comunità accademica sia alla società civile.

I risultati della ricerca:

Lo studio evidenzia differenze significative nell’articolazione dell’antisemitismo tra le diverse comunità linguistiche in Regno Unito, Francia e Germania, con una marcata variazione nell’intensità e nelle modalità di espressione a seguito degli eventi del 7 ottobre. La prospettiva della potenziale distruzione dello Stato di Israele ha avuto un impatto determinante sulla manifestazione dei discorsi antisemiti online.

L’indagine sottolinea, inoltre, la necessità di approfondire la comprensione delle dinamiche della comunicazione online al fine di contrastare efficacemente l’hate speech.

L’impiego delle analisi longitudinali potrebbe offrire ulteriori elementi di chiarificazione sulle tendenze emergenti nel discorso antisemita in rete. In particolare, è stato evidenziato come le espressioni antisemite online variano tra le comunità linguistiche europee in diversi modi, come emerge da uno studio comparativo su canali di social media mainstream britannici, francesi e tedeschi.

Frequenza e tipi di commenti antisemiti:

  • Nel Regno Unito, un campione di commenti relativi all’invasione russa dell’Ucraina ha mostrato la più alta percentuale di commenti antisemiti (14,8%), con lo stereotipo della natura innata intrinsecamente maligna degli ebrei come il più comune. Altri commenti comprendevano affermazioni contro lo Stato di Israele definito “terrorista” nel 11% dei commenti raccolti, e la negazione del suo diritto ad esistere (10%) era una comune conclusione delle affermazioni antisemite. 
  • In Francia, il livello di contenuti antisemiti era leggermente inferiore (11,84%), ma la distribuzione dei commenti più frequenti era simile al Regno Unito.
  • In Germania, i commenti antisemiti erano meno frequenti (2,35%), e le affermazioni di Lavrov sull’origine ebraica di Hitler venivano per lo più respinte o ridicolizzate dagli utenti. Molto forte la presenza di commenti di cospirativismo che alludono al potere ebraico (14,1%). Nel 9,4% dei casi si motivano le azioni di Hamas negando l’antisemitismo. 
Analisi dei discorsi e stereotipi:
I concetti e gli stereotipi utilizzati variano tra le comunità linguistiche. Ad esempio, durante l’invasione russa dell’Ucraina, nel Regno Unito, lo stereotipo della natura innata maligna (“evil”) era il più comune, mentre in Francia e Germania, le reazioni erano diverse.
  • Dopo il 7 ottobre, nel Regno Unito, la forma più diffusa di antisemitismo è stata l’affermazione e la celebrazione degli attacchi di Hamas.
  • In Francia, predominava l’approvazione della violenza antisemita, mentre in Germania si giustificava l’attacco facendo riferimento al comportamento di Israele (4).
Secondo questo studio, le narrazioni antisemite sono fortemente influenzate dal modo in cui gli eventi sono inquadrati dai media e dagli attori politici. Questo può spiegare alcune delle differenze osservate tra le comunità linguistiche. 
Questa ricerca mostra come l’antisemitismo sembra essersi ulteriormente normalizzato negli ultimi anni, portando a forme più dirette di auto-posizionamento, come l’affermazione, la giustificazione e la negazione, senza la necessità di atteggiamenti distorti sotto forma di stereotipi o analogie. L’impatto degli attacchi di Hamas del 7 ottobre ha portato a cambiamenti sostanziali e strutturali nella comunicazione antisemita online, dove affermare la violenza e il sostegno alla violenza e all’omicidio di ebrei ha predominato nelle reazioni online.

Note:

(1) Si veda La definizione di antisemitismo dell’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto – IHRA.

(2) al punto 1.2 Methodological Considerations.

(3) Il progetto integra studi sull’antisemitismo con linguistica, analisi dell’immagine e del discorso e scienza dei dati, contribuendo a stabilire un quadro transdisciplinare per gli studi sull’odio relativi ai social media.

(4) si veda il paragrafo 4.3 France e 4.4. Germany.