3 Febbraio 2025

Firenze, relazione della professoressa Silvia Guetta sulle strategie educative e sulle linee guida per combattere l’antisemitismo

FIRENZE / 2 – Guetta: Lotta all’antisemitismo, serve approccio olistico

I lavori del workshop “Affrontare l’antisemitismo. Creare la resilienza” sono ripresi con una relazione di Silvia Guetta, docente dell’Università degli studi di Firenze, sulle strategie educative e sulle linee guida per combattere l’antisemitismo. In ambito accademico due i progetti coordinati da Guetta in questi mesi. Il primo è un percorso di formazione per dirigenti scolastici della Regione Toscana, con l’obiettivo di contrastare a livello di comunità scolastiche e territoriali «i crescenti e antidemocratici fenomeni di antisemitismo, distorsione della Shoah, razzismo e incitamento all’odio»; il secondo è il consolidamento di un corso in didattica della Shoah il cui primo modulo racconta come «anche attraverso l’arte» sono state espresse forme di esclusione, antisemitismo e negazione. Nella sua relazione, Guetta ha approfondito la mutazione dell’antisemitismo dopo il 7 ottobre. Innanzitutto, ha esordito, è da notare «l’aumento esponenziale» degli episodi verificatisi. Preoccupa Guetta anche il «passaggio» ricorrente dalle accuse verbali, dalle offese e dagli insulti espressi attraverso il web «ad atti reali e fisici». In generale, ha ravvisato la docente, citando i dati della Fondazione Cdec, anche in Italia si è registrata una pericolosa e inquietante «degenerazioni dei linguaggi». Il risultato sono state «minacce di morte, scritte sui muri, pressioni nei confronti di studenti ebrei e israeliani, vandalizzazioni di case».
In ambito formativo Guetta ha sostenuto l’esigenza di intervenire «in modo olistico» sull’antisemitismo, con progetti a 360 gradi. Per realizzarlo serve «a suo dire un lavoro di sensibilizzazione civica e tutti i protagonisti della comunità educante vanno coinvolti». A partire dai dirigenti scolastici. Al corso promosso da Guetta se ne sono iscritti una settantina e circa 40 hanno partecipato. Una risposta «molto importante».
Ha aperto il pomeriggio una testimonianza di Fausto Recupero, studente dell’Università di Firenze e fondatore localmente dell’associazione Studenti per Israele. «Ci tenevamo a dimostrare che non tutti gli studenti sono anti-Israele», ha spiegato il giovane. «Il problema in ogni caso non è tanto chi urla contro, ma chi rimane in silenzio».