24 Gennaio 2025

Milano, la Comunità ebraica non parteciperà all’incontro organizzato in Sala Alessi dal Comune di Milano in collaborazione con l’Aned e l’Anpi

MEMORIA – Comunità ebraica non va a Palazzo Marino. «No a chi distorce la storia»

Il 27 gennaio a Palazzo Marino la Comunità ebraica di Milano non ci sarà. Con una nota diffusa nelle scorse ore, la Comunità ha fatto sapere che non parteciperà all’incontro con alcune scuole organizzato in Sala Alessi dal Comune di Milano in collaborazione con l’Aned e l’Anpi. «Parteciperemo ad altre iniziative, ma non possiamo presenziare a un incontro a cui partecipa chi da mesi condanna Israele, mistificando quanto accade in Medio Oriente, diffondendo la falsa accusa di genocidio. Parlo delle posizioni espresse dall’Anpi in questi mesi», spiega a Pagine Ebraiche Walker Meghnagi, presidente degli ebrei milanesi. Per Meghnagi «le distorsioni su Israele hanno generato un’atmosfera pericolosa in quest’ultimo anno, alimentando l’antisemitismo». Nella nota, la Comunità milanese spiega di attribuire «un ruolo fondamentale e irrinunciabile alla sensibilizzazione delle nuove generazioni sul tema della Shoah e dell’antisemitismo, ma ritiene che non ci sia il clima adatto per partecipare a un’iniziativa di questo tipo». In particolare il dialogo con le giovani generazioni, si legge, «necessita condivisione e serenità, condizioni venute a mancare nell’evento dell’anno scorso così come in altre occasioni a causa di una eccessiva politicizzazione di alcune associazioni promotrici».
Pur comprendendo la posizione della Comunità ebraica di Milano, Milo Hasbani, vicepresidente Ucei, sottolinea l’importanza dell’incontro per la partecipazione degli studenti. «I ragazzi e i loro professori vengono per sentire le testimonianze», spiega Hasbani. «È importante confrontarci con loro e mantenere un dialogo con l’amministrazione cittadina. Con la presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi, che sarà presente, abbiamo un ottimo rapporto. Sono sicuro che ci sarà un forte intervento da parte degli organizzatori e della presidente nel caso di interventi “fuori luogo”»