24 Dicembre 2024

Roma, liceo Morgagni occupato per due settimane, devastazioni e scritte antisemite

Luogo:

Roma

Fonte:

Corriere della Sera edizione di Roma

Morgagni, il liceo devastato: scritte antisemite e pc bruciati

La dirigente Chelini: «Ascensori fuori uso, sulle pareti bestemmie e insulti sessisti»

La stagione dell’occupazione si è chiusa per il liceo scientifico Morgagni di Monteverde. E proprio come già accaduto per il Gullace di Cinecittà o per il Virgilio di via Giulia, dopo quasi due settimane di autogestione, si è aperta quella della conta dei danni. Che sembra non siano pochi. «La scuola è devastata», sono state le prime parole della dirigente, Patrizia Chelini, dopo essere rientrata in possesso dei locali scolastici ed essersi trovata di fronte la devastazione degli atti vandalici: i danni restano nel dettaglio ancora da quantificare. «Diversi computer presenti nelle aule sono danneggiati (uno è stato bruciato), alcune porte sono state sfondate, molti banchi sono scheggiati, molti armadietti sono rovinati, quelli degli studenti e anche in sala professori»: inizia così il resoconto dello scempio compiuto nell’istituto di via Fonteiana. «Molte sedie e banchi sono stati lasciati all’aperto sotto la pioggia, gli ascensori sono inutilizzabili, le due guardiole, interna e esterna, sono state sfondate, c’è sporcizia dappertutto e scritte infamanti e sessiste e bestemmie su molte pareti. Su un pannello una scritta antisemita e parole d’odio. Come gesto simbolico, immagino, un vocabolario di latino è stato gettato in un water». Sfregi e atti vandalici mirati solamente alla distruzione di un bene pubblico: «Forse non sapremo mai chi sono gli autori materiali, ma bisogna prendere atto che non c’è coerenza tra le parole dei documenti e l’azione dell’occupazione – continua la nota della dirigente -. Molti di noi vorrebbero solidarizzare con alcuni dei temi che portate, ma il dialogo diventa impossibile quando si verifica una chiusura e un arroccamento così totale e prepotente, quando risulta evidente che l’occupazione è un momento autoreferenziale e chiuso». I danni materiali, che verranno presto quantificati (quelli del Gullace dopo due incendi ammontano a due milioni di euro, mentre quelli al Virgilio ad almeno 60mila) verranno riparati, anche con il contributo delle famiglie degli studenti che hanno partecipato all’occupazione. «Ci vorrà tempo e lavoro – conclude Chelini -. Non vogliamo spegnere l’entusiasmo, la passione, gli ideali degli studenti del Morgagni. Li consideriamo preziosi, ne abbiamo bisogno». «Ma la componente studentesca dovrebbe prendere coscienza che l’occupazione è diventata un rito e che la rottura del dialogo è un prezzo troppo alto e lacerante da pagare ogni anno – sono le conclusioni -. Bisogna avere consapevolezza che per costruire fiducia, scambio, condivisione e dialogo ci vogliono anni, e per distruggere bastano pochi giorni, un istante». Parole che si sposano con le opinioni più volte espresse anche dal presidente dell’Anp Lazio (Associazione nazionale presidi), Mario Rusconi, a nome della quasi totalità dei colleghi che rappresenta: «Ancora una volta l’occupazione di una scuola superiore romana si è conclusa con danni per decine di migliaia di euro e devastazione – afferma all’indomani della fine delle azioni di autogestione del liceo Morgagni -. Io penso soprattutto a quegli adulti che difendono a spada tratta le occupazioni dopo che solo quest’anno abbiamo avuto milioni di danni negli edifici scolastici, a partire dal Gullace». Da questa riflessione parte infine una domanda: «Più che imputare all’incoscienza e al teppismo di alcuni ragazzi, vorrei sapere dai genitori o dagli adulti istituzionali, come mai hanno il coraggio, oserei dire quasi la sfrontatezza, di poterle considerare come un momento di crescita democratica dei ragazzi».

di Clarida Salvadori