Fonte:
Il Giorno
Autore:
Federica Pacella
La marcia nera: Brescia è nostra «Odio e razzismo, sfregio alla città»
In centinaia al corteo dell’ultradestra. La sindaca: inaccettabile nell’anniversario della strage neofascista
BRESCIA Le immagini sono inequivocabili, gli slogan pure, le polemiche inevitabili nella città che ricorda, proprio quest’anno, i 50 anni dalla strage di piazza della Loggia. Eppure, proprio qui, un corteo neofascista di centinaia di persone ha sfilato, venerdì sera, al grido di «Riprendiamoci Brescia», «Marcia oppure crepa», «boia chi molla» e saluti romani. Le reazioni sono durissime. «Un fatto grave nella città che ancora ha impressa la ferita della strage neofascista di piazza della Loggia», la reazione della sindaca Laura Castelletti. Sulla pagina social di “Brescia ai bresciani” era annunciata una manifestazione promossa da una galassia di sigle di ultradestra – dalla comunità militante Brescia ai nazionalisti camuni e poi rete dei patrioti, Veneto fronte skinhead, contro il degrado e la criminalità, con appuntamento alle 20.30 dal parco Gallo verso via Corsica e stazione ferroviaria. «La città di Brescia – si leggeva nelle motivazioni della manifestazione – rappresenta, in Italia e in Europa, il totale fallimento della società multirazziale», con l’appello al popolo italiano «a liberarsi, una volta per tutte, dal fenomeno dell’immigrazione di massa». Gli organizzatori hanno messo nel mirino il Comune guidato da Laura Castelletti, ma anche Regione e Governo «saldamente nelle mani di un centrodestra che gode di un ampio consenso e di un mandato popolare ad agire, ma le cui azioni sono ad oggi totalmente inefficaci ed irrisorie». La galassia nera ne ha anche per Confindustria «per le richieste di manovalanza straniera sottopagata» che favorirebbe la «sostituzione etnica degli italiani». Nulla di improvvisato: gli organizzatori del corteo avevano dato il preavviso alla Questura, che ha previsto le consuete misure a garanzia dell’ordine e della sicurezza pubblica, a fronte del diritto di manifestare costituzionalmente garantito. Ma le immagini della marcia, con il corteo nero che inneggiava «Brescia è nostra e ci appartiene», ha acceso le polemiche e alimentato lo sdegno. «Il corteo di neofascisti ha veicolato messaggi di odio per le vie di Brescia ma non ha fortunatamente raccolto i proseliti auspicati dagli organizzatori – commenta la sindaca Castelletti -. Resta comunque grave, in una città medaglia d’argento alla Resistenza, che questi estremisti decidano di organizzare una manifestazione contro una società multirazziale, urlando slogan terribili e usando impropriamente, senza aver chiesto alcuna autorizzazione – che mai sarebbe stata data – lo stemma del Comune, cosa per la quale ho già chiesto l’intervento della civica avvocatura». Netta la condanna anche di Manlio Milani, presidente di Casa della memoria, che ha definito la manifestazione «uno sfregio neofascista portato alla città che ha fatto dell’antifascismo, del rifiuto del razzismo, dell’accoglienza e della convivenza civile il suo modo di essere», dopo quanto già accaduto a Bologna e Milano, e alla vigilia dell’anniversario della bomba di piazzale Arnaldo a Brescia (16 dicembre). «Con quel corteo neofascista, anche nella sua forma come evidenziano le immagini, c’è anche lo sfregio al perché avvenne quella strage e alla grande risposta che democraticamente seppero allora dare i bresciani, le varie forze politiche e sindacali e le istituzioni». L’auspicio di Milani è una reazione di parti politiche e sociali, per invitare «i cittadini a isolare questi rigurgiti di un passato che ha colpito la nostra città e il Paese». Unanime la condanna del Pd e Sinistra Italiana («Indegna passeggiata neofascista», attacca il segretario provinciale Luca Trentini), mentre Cgil e Anpi propongono una contromanifestazione per la prossima settimana.