Fonte:
Il Foglio
Autore:
Daniela Santus
“Qui l’empatia verso gli ebrei è rara”
Al direttore – Berlino: una decina di giorni fa il capo della polizia Barbara Slowik ha invitato gli ebrei e gli omosessuali a prestare attenzione e a non rendersi riconoscibili negli spazi pubblici. “Purtroppo -ha aggiunto – ci sono alcuni quartieri in cui vive la maggioranza delle persone di origine araba che hanno anche simpatie per i gruppi terroristici. Li si esprime aperto antisemitismo contro le persone di fede ebraica”. Nell’ultimo anno la situazione è infatti peggiorata di giorno in giorno. A poche settimane dal 7 ottobre 2023, parlando di Berlino, il quotidiano Taz affermava: “Qui l’empatia verso gli ebrei è rara quanto un poster per gli ostaggi di Gaza che non venga strappato dopo brevissimo tempo”. Una studentessa ebrea, ad esempio, raccontava alle telecamere di Tagesschau di non poter “entrare alla Freie Universität o all’Università delle Arti perché ci sono minacce concrete” e mostrava la lettera di minacce che lei e altri studenti ebrei avevano ricevuto, con su scritto: “Non vediamo l’ora di farti scivolare giù per il camino di Auschwitz”. Come stupirsi dunque se il 25 novembre, Giornata contro la violenza sulle donne, le strade di Berlino (quartiere Kreuzberg, una vera e propria enclave islamica) si sono ancora una volta coperte di vergogna con migliaia di manifestanti, anche moltissime donne velate, che inneggiavano apertamente a Hamas e a Sinwar. Il video, pubblicato su Instagram, mostra la polizia in seria difficoltà. Non un bel segnale per la capitale di un paese che ha scelto di far divenire la protezione della vita ebraica e il sostegno all’esistenza dello Stato d’Israele la ragion di stato tedesca. “E’ nostro compito comune proteggere gli ebrei in Germania” ha sottolineato Nancy Faeser, ministra federale dell’Interno. “L’antisemitismo, non importa di quale parte, è un attacco alla dignità umana. Combatterlo è un compito dell’intera società!”. E, tutto sommato, l’intera Germania è davvero un buon posto in cui, se sei ebreo, puoi scegliere di vivere. Tranne che nella sua capitale.