Fonte:
Corriere della Sera edizione di Roma
Autore:
Clarida Salvatori
Liceo Cavour occupato «contro Meloni e pro Pal»
Un altro istituto superiore protesta: il 30 manifestazione in città
Il movimento studentesco sembra non voglia fermarsi. E, in questo autunno caldo, le proteste trovano terreno fertile tra le aule degli istituti superiori della Capitale. Da ieri mattina alle 11 infatti anche il liceo scientifico Cavour di via delle Carine, a pochi passi dal Colosseo, è stato occupato. «Abbiamo deciso, in unione alle altre realtà studentesche, di occupare il nostro liceo, a pochi giorni dalla mobilitazione nazionale di sabato 30 novembre contro il genocidio e l’escalation di Israele – hanno scritto in una nota di rivendicazione pubblicata anche sulle pagine social -, continueremo a essere solidali alla resistenza palestinese, a partire dalle bandiere palestinesi sventolate sul tetto». Al fianco delle quali hanno anche acceso dei fumogeni rossi e srotolato uno striscione con su scritta la conferma del «Cavour occupato». La protesta che si era già accesa la scorsa settimana al classico Pilo Albertelli di via Manin (zona Santa Maria Maggiore) e nel weekend allo scientifico Plinio di via Montebello (a Castro Pretorio), prima ancora al Gullace di piazza Cavalieri del lavoro a Cinecittà (dove si sono verificati anche due incendi) e all’artistico Enzo Rossi di via del Frantoio al Tiburtino III (20 mila euro i danni quantificati), adesso ha infuocato un altro liceo romano, che – come è stato reso noto proprio nei giorni scorsi – si è guadagnato la seconda posizione nella classifica Eduscopio tra i migliori scientifici di Roma, contrario alle posizioni del ministro. «Come alunni del liceo Cavour continuiamo ad opporci al governo Meloni e alla scuola, alzeremo un grido d’opposizione contro le politiche guerrafondaie e reazionarie e il progetto di scuola azienda di Valditara». Una scuola che non esitano a definire «asservita»: «Ci insegna solamente i valori dell’individualismo e della competizione, alimenta le differenze sociali ed è sempre più militarizzata e schiava dell’interesse dei privati»: le parole affidate a un comunicato dagli studenti di Osa che si dicono «stanchi di chi ci vuole zitti e indifferenti, decidiamo di occupare la nostra scuola unendoci alle lotte che in tutto il paese si stanno alzando». Il primo appuntamento di questa occupazione è stato quello di ieri sera alle 21 con «Apriamo le danze», una «serata dj set, tanta musica, alcol, socialità e divertimento». Mentre il secondo quello di sabato prossimo con le scuole occupate che scendono piazza.