3 Maggio 2016

RAPPORTO SULL’ANTISEMITISMO IN ITALIA NEL 2015 

Fonte:

Osservatorio antisemitismo

Autore:

Osservatorio antisemitismo

RAPPORTO SULL’ANTISEMITISMO IN ITALIA NEL 2015 

Abstract

L’antisemitismo attraversa più strade, viaggia  su canali e media diversi, si esprime con livelli di aggressività differenti e soprattutto con finalità diverse: dall’offesa all’attacco fisico, dalla chiacchiera alla propaganda.

Troviamo esempi di “discorsi stereotipati“, dichiarazioni che adottano un linguaggio indiretto e reiterano e amplificano pregiudizi e stereotipi penalizzanti. I cliché antisemiti continuano ad essere presenti: nei discorsi sugli ebrei e nelle raffigurazioni – specie nel web – degli ebrei, contribuendo così ad alimentarne un’immagine negativa e stereotipata.

Gli episodi di antisemitismo comprendono tante realtà: dai graffiti  sui muri  alla violenza verbale; dalle minacce agli insulti, alle offese contro gli ebrei che indossano simboli ebraici; dal bullismo antisemita nelle scuole, alle provocazioni negli stadi, agli insulti in Internet. Dimostrazioni antisemite, grafiti, atti vandalici sono organizzati da gruppi di estrema destra in concomitanza con il 27 gennaio.

La negazione e la banalizzazione della Shoah sono sempre più presenti nei discorsi antisemiti.

Israele è un tema sensibile. Molti simpatizzanti palestinesi accusano i gruppi pro-Israele di abusare del termine “antisemitismo” per stigmatizzare critiche legittime. Incidenti antisemiti si intensificano nei periodi in cui il conflitto in Medio Oriente si riaccende. Il nuovo antisemitismo (uso di stereotipi antisemiti contro lo stato di Israele ed il Sionismo) demonizza lo stato ebraico, e il Sionismo, banalizza la Shoah affermando che gli arabo-palestinesi stanno subendo un nuovo sterminio per mano dei “nazi-sionisti”.

I principali responsabili di episodi antisemiti sono esponenti o simpatizzanti del radicalismo di destra  e dell’estrema sinistra.

Riteniamo importante fare una  riflessione sui “discorsi” che si possono incontrare in rete, sul clima di “libertà”, anticonformismo, provocazione che alcuni social network permettono quando non – addirittura – inducono. L’antisemitismo su Internet è in aumento, come si nota nell’aperta espressione di antisemitismo nei forum online, e i siti e i blog antisemiti di varia natura proliferano. Le tesi negazioniste si legano alle teorie del complotto,  ed alla propaganda antisionista.

Non siamo di fronte a nuove forme di antisemitismo, a nuove teorie  o a nuovi  stereotipi contro gli ebrei, bensì al fatto che il web permette, per la sua natura, di accelerare e globalizzare la diffusione di tesi e discorsi antisemiti. E questo fenomeno va monitorato costantemente.

Occorre indagare in modo efficace, tempestivo e imparziale su atti di violenza motivati

dall’antisemitismo e perseguire i responsabili, occorre inoltre incoraggiare i dirigenti politici e le personalità pubbliche a pronunciarsi con sollecitudine contro l’antisemitismo.

Occorre attuare programmi di formazione scolastica e culturale per combattere il pregiudizio verso le minoranze e l’antisemitismo. È importante collegare la storia della Shoah alla storia degli ebrei come popolo contemporaneo.