23 Luglio 2024

Parigi, France insoumise incita all’odio contro gli atleti israeliani

Fonte:

Il Foglio

Olimpiadi anti ebrei a Parigi

Atleti israeliani in pericolo, e deputati di Mélenchon che aizzano la folla odiatrice

A tre giorni dall’inaugurazione delPi le Olimpiadi di Parigi, la France insoumise (Lfi), il partito della sinistra radicale di Jean-Luc Mélenchon, prende di mira gli atleti israeliani. “Siamo a pochi giorni da un evento internazionale che si terrà a Parigi, i Giochi olimpici. E sono qui per dire no, la delegazione israeliana non è la benvenuta a Parigi”, ha dichiarato sabato il deputato Lfi Thomas Portes a un raduno pro Palestina. Poi, aizzando la folla, ha aggiunto: “Gli atleti israeliani non sono i benvenuti ai Giochi olimpici di Parigi. Dobbiamo usare questo evento e tutte le leve che abbiamo per mobilitarci”. Portes, in un’intervista al Parisien, ha dichiarato che “la diplomazia francese deve esercitare pressioni sul Cio affinché la bandiera e l’inno israeliani non siano ammessi durante questi Giochi, come avviene per la Russia”. Una posizione sostenuta dal suo compagno di partito Aymeric Caron, secondo cui “la bandiera israeliana, macchiata dal sangue degli innocenti di Gaza, non dovrebbe essere sventolata a Parigi”. Yonathan Arfi, presidente del Crif (Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche), ha puntato il dito contro Portes che “dal 7 ottobre legittima Hamas” e sta “mettendo un bersaglio sulla schiena” degli sportivi israeliani. Da Bruxelles, il ministro degli Esteri francese, Stéphane Séjourné, ha denunciato le dichiarazioni del deputato Lfi, definendole “irresponsabili e pericolose” e affermando che la delegazione israeliana “è benvenuta”. Il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, ha aggiunto che le prese di posizione di Lfi “puzzano di antisemitismo”, annunciando un dispositivo di sicurezza rafforzato per gli sportivi israeliani, perché “dai Giochi di Monaco, ma anche più recentemente, sono particolarmente presi di mira”. Le parole di Portes e Caron confermano l’avversione profonda della sinistra mélenchonista nei confronti dello stato ebraico, che dal 7 ottobre si è manifestata pubblicamente con diverse derive antisemite.