Fonte:
Il Messaggero
Autore:
Stefano Cortelletti
Carne avariata all’ambasciata di Israele: indagato un insegnante filo-palestinese
LATINA Per tutti era uno stimato professore di scuola media di Sezze, il paese della provincia di Latina famoso per i carciofi, e un appassionato di agricoltura biologica, ma non faceva mistero delle sue simpatie filo palestinesi. Probabilmente infervorato dal conflitto in corso in Israele, ha deciso di compiere un gesto dimostrativo, sperando di restare nell’anonimato. Per tre volte tra febbraio e marzo ha fatto recapitare all’ambasciatore di Israele a Roma Alön Bar un plico contenente carne putrefatta. Ma l’uomo, 51 anni, è stato poco attento e i grossolani errori commessi hanno portato gli inquirenti in meno di un mese a risalire alla sua identità. E ora il professore è nei guai. Le indagini della Polizia di Stato, su delega della Procura della Repubblica di Roma, sono state serrate e sono partite dai riscontri negli uffici postali da cui sono partiti i pacchi. Il primo da Roma, il 9 febbraio, poi il 15 febbraio da Terracina, sempre in provincia di Latina, infine il 14 marzo da Isola del Liri in provincia di Frosinone. Il contenuto dei plichi era sempre lo stesso, sostanza organica putrefatta di origine animale, così come il destinatario, il rappresentante di Israele a Roma, Alön Bar. A differire era invece il mittente, ogni volta un nome e indirizzo diverso ma inesistente. Per prima cosa sono state visionate le immagini delle telecamere di videosorveglianza dei tre uffici postali: il professore era vestito sempre allo stesso modo, da solo e con il pacco già pronto per la spedizione. A quel punto gli agenti sono andati a cercare riscontri negli archivi delle forze dell’ordine. Ed è saltato fuori il nome del professore di Sezze, noto alle autorità in quanto appartenente ad ambienti della estrema sinistra filopalestinese. Venerdì mattina la Digos si è presentata a casa dell’insegnante per perquisire l’appartamento in cui vive solo. Gli agenti, sotto il coordinamento della Direzione centrale della Polizia di Prevenzione, hanno setacciato l’armadio in camera da letto rinvenendo gli abiti presumibilmente usati per spedire i pacchi di carne avariata all’ambasciatore Bar: un pantalone scuro, una felpa e una giacca del tutto simili a quelli ripresi dalle telecamere di videosorveglianza, tutti posti sotto sequestro. La polizia fa sapere di aver anche rinvenuto «altri elementi ritenuti utili alla ricostruzione delle ipotesi investigative». Gli specialisti informatici della Polizia di Stato stanno ora setacciando il telefono cellulare e il personal computer del docente, laureato in Scienze naturali e con un contratto a tempo indeterminato con il ministero dell’Istruzione, per cercare ulteriori riscontri.
COSA HA DETTO
Le indagini sono tuttora in corso, non è chiaro se il professore abbia provato a dare ai poliziotti delle giustificazioni al suo gesto, o se sia rimasto in silenzio in attesa della conclusione delle perquisizioni. Sull’episodio è intervenuto il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara: «Al di là del singolo caso, per il quale le responsabilità saranno accertate dagli organi competenti, e che il Mim sta seguendo con la massima attenzione, non saranno tollerati comportamenti e dichiarazioni, di dipendenti scolastici e ministeriali, non consoni all’alto ruolo che ricoprono, che risultano fortemente lesivi dell’immagine della scuola».