Anno accademico di Pisa
Figlio dell’imam fa un comizio contro Israele
«Uno spazio privilegiato». Lo ha ammesso lo stesso Anas Khalil, parlando con la kefiah al collo nell’aula magna dell’Università di Pisa, città che dopo gli scontri in piazza dei Cavalieri è diventata simbolo delle manifestazioni anti-Israele. Il giovane italo-palestinese, laureando in medicina, figlio dell’imam Mohammed Khalil e già candidato alle Comunali col centrosinistra, è stato invitato dal rettore Riccardo Zucchi a tenere un intervento all’inaugurazione dell’anno accademico. E quello spazio prestigioso lo ha usato per fare – a nome del gruppo «Rompere l’assedio» – una sorta di comizio: ha parlato di «forze di occupazione israeliane», ha parlato di Israele come «regime di apartheid», «un regime di occupazione permanente come veicolo di colonizzazione». Ha chiesto anche alla Università di uscire dagli accordi con gli atenei israeliani, e di rinnegare la definizione di antisemitismo dell’Ihra, «in quanto l’identificazione fra antisemitismo e antisionismo che ne è conseguente è pericolosa e fallace». Nessun accenno al 7 ottobre e ai massacri compiuti da Hamas. Sarà stato orgoglioso il padre Mohammad Khalil, imam che pochi giorni dopo l’attacco terroristico islamista, in un’intervista, aveva detto: «Quella palestinese è la resistenza contro un’occupazione militare». di Alberto Giannoni