Luogo:
Firenze
Fonte:
La Nazione
La comunità ebraica attacca il Comune «Mai sentiti così isolati»
Lettera di fuoco di Fink. Dardano (Iv): «Funaro si dissoci»
FIRENZE Una raffica incrociata di accuse, veleni, rimproveri. Più pesante di una manganellata. E quella che, in queste ore, sta volando fra la comunità ebraica di Firenze tramite il presidente Enrico Fink, il presidente del consiglio comunale, Luca Milani, il console onorario d’Israele, Marco Carrai e alcuni gruppi consiliari. II primo, ieri, con una lunga lettera di fuoco ha attaccato Milani. Il motivo? Il convegno organizzato dal presidente del consiglio comunale e andato in scena sabato nei salone dei Cinquecento, dal titolo ‘Pace e Giustizia in Medio Oriente, focus Palestina’. Nei mirino di Fink le parole dei relatori invitati a Palazzo Vecchio, tra cui Ilan Pappè: «Le sue affermazioni – scrive Fink – che invitano a gioire dell’imminente fine del regime rappresentato dallo stato d’Israele invocando un fronte unico del mondo arabo sono un concreto invito alla violenza». Il dito poi punta sul ruolo del Comune: «L’entusiasmo con cui – scrive ancora Fink – una parte della città, mal guidata e mal consigliata ha accolto queste parole, ci fa sentire perla prima volta da decenni isolati, accusati, nemici quasi nella nostra città». E se intanto Mario Razzanelli dai banchi di Forza Italia chiede le dimissioni di Milani, a gettare benzina sul fuoco arriva la replica di Sinistra Progetto Comune: «Abbiamo letto con dolore le sue parole – replicano i consiglieri Antonella Bundu e Dimitrj Palagi – perché esprimono sentimenti da rispettare, in una modalità che rischia davvero di creare isolamento. Vogliamo impedire che questa lettera diventi un elemento che crea fratture». A ricucire lo strappo ci prova il presidente Milani. «La vostra comunità – replica in una lunga nota – si è sentita offesa e non più rappresentata e mi dispiace perché non era questa l’intenzione. Come presidente ho promosso questi incontri per rispondere alla richiesta di tanti cittadini per approfondire la situazione in atto in Medio Oriente. Le vostre rimostranze verso alcuni passaggi dei relatori sono forti e denunciate che la fase storica nella qua le viviamo rischia di rianimare mostri del passato pericolosi, cosa verso la quale è ovviamente necessario proseguire il nostro comune impegno quotidiano». Poi la mano tesa: «Credo – conclude – che sia necessario pur nella drammaticità di questo periodo fare tutti, passi in avanti, magari piccoli, ma in avanti verso l’incontro: assicuro la massima disponibilità». Parole che però non hanno convinto il console onorario d’Israele, Marco Carrai. Che tuona: «Sono inorridito da ciò che sta succedendo a Firenze. Mentre il presidente del Consiglio comunale ha risposto con una lettera piena di ridondanti parole senza affrontare il tema specifico, un gruppo consiliare ritiene che alla fine il pericolo venga dalle parole del presidente della comunità ebraica. Spero che i loquaci portatori di Pace e verità a Firenze possano spendere le loro parole per fermare questo abominio. Peraltro un membro del gruppo consiliare che ha rilasciato queste dichiarazioni alcuni giorni fa era davanti alla Rai ad aizzare una folla che dava del nazista al sottoscritto. Chi predica la pace non alimenta l’odio». A cogliere la palla al balzo ci pensa Italia Viva con la capogruppo Mimma Dardano che punge la candidata sindaco Pd, Sara Funaro e chiede le dimissioni di Milani: «Ci piacerebbe che la candidata sindaco di religione ebraica, si distinguesse dalle posizioni del presidente del consiglio comunale, Luca Milani. Ma dove non è arrivata la politica, complice un Pd schiacciato a difesa di Milani a costo di balbettare generici richiami alla pace e all’antirazzismo prescindendo dai fatti avvenuti, è arrivata la società civile. E la lettera del presidente della Comunità ebraica, Enrico Fink, è in questo senso definitiva».
di Claudio Capanni