Va al conflitto in corso a Gaza il primo pensiero di Liliana Segre in apertura alla riunione della commissione straordinaria contro il razzismo e l’istigazione all’odio a cui ha partecipato, da presidente, in videocollegamento. «Mi trascino dietro dal 7 ottobre un’aura di profonda malinconia e di incapacità anche di rendermi conto del perché uomini facciano certe cose ad altri esseri umani», ha iniziato la senatrice a vita superstite dell’Olocausto. Tuttavia, confessa di sentirsi «libera e sempre in pace, perché condanno le guerre, le invasioni e tutto quello che è violenza». Invoca poi il termine «mitezza», a suo avviso oramai «fuori moda», ma di cui sente «profondamente la necessità».
L’appello al ministro Piantedosi
L’intervento di Segre segue l’audizione del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, sulla tragedia in Medioriente. «Se il ministro ha tutta questa buona volontà mi sembra che, con la sua autorevolezza e la sua capacità di dialogare, possa ottenere molto proprio da quei settori della politica che hanno paura a dire la loro fino in fondo», così la senatrice ha incalzato il ministro. «È molto difficile in questo momento politico sia per le guerre in corso sia per la coscienza di ognuno di noi, non provare un momento di smarrimento totale quando, essendo cresciuta per quanto mi riguarda dai miei 8 anni in poi con l’espulsione dalla scuola e il resto, adesso a 93 anni risentire slogan già sentiti, atteggiamenti impauriti di gente che si chiede cosa fare mi farebbe tornare indietro in un tempo in cui avevo paura», ha concluso.
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev