11 Dicembre 2023

Gesto antisemita a Bosio, ora i sindaci chiedono una Pietra d’inciampo in paese

BOSIO. «Pietre d’inciampo contro l’ignoranza antisemita». È la proposta che il sindaco di Voltaggio (Alessandria), Giuseppe Benasso, lancia dopo il grave episodio avvenuto nel vicino paese di Bosio, dove sconosciuti hanno disegnato tre stelle di David di fronte alle abitazioni della famiglia Sacerdote, di origine ebraica. Un gesto mirato, che ha destato profonda impressione, avvenuto, oltretutto, in Val Lemme, teatro dell’eccidio della Benedicta: il 6 e 7 aprile 1944 truppe nazifasciste rastrellarono la zona uccidendo 147 partigiani. Altri 200 finirono nei campi di concentramento in Germania, 140 morirono.

Fra questi, uno zio paterno del sindaco di Voltaggio, Giuseppe, morto a Mauthausen. Giovanni, il papà del sindaco, tornò vivo da quell’inferno. Giuseppe Benasso ha scritto una lettera aperta al sindaco di Bosio, Stefano Persano, che ha avuto anch’egli il papà a Mauthausen, per esprimere solidarietà alla comunità bosiese: «Come collega, amico e come cittadino italiano ed europeo, ma pure come omonimo di uno zio paterno immatricolato a Mauthausen come “pezzo n.63679” e là cremato il 7 febbraio 1945, uno dei tanti ragazzi di Voltaggio, ma anche di Bosio e degli altri nostri paesi, esprimo a te e alla carissima comunità di Bosio la vicinanza per le immagini antisemite e, quindi, razziste, apparse su alcune case di Bosio, con la preghiera di riportare questa vicinanza alle famiglie che le abitano».

Benasso parla di atto «oltraggioso e intimidatorio» e propone, «affinché la memoria possa aiutare chi eventualmente non sa che cosa significhino parole come rastrellare, deportare, gasare, cremare» al sindaco di Bosio di partecipare, oggi 11 dicembre, all’evento in programma a Serravalle Scrivia: alle 17 in municipio arriverà Gunter Demnig, ideatore del progetto «Stolpersteine».

L’amministrazione comunale serravallese poserà tre Pietre d’inciampo a ricordo di altrettanti cittadini morti nei campi di concentramento. Benasso ha proposto a Persano di chiedere a Demnig di collocare anche a Bosio e a Voltaggio le Pietre d’Inciampo, «a ricordo di tutti coloro che, per motivi razziali o politici, furono vittime del sistema di sterminio o di eliminazione nazista e – dal 1938 – fascista, ma anche a monito nei confronti dei tanti esempi di “distruzione del nemico” di cui quotidianamente siamo testimoni impotenti».

Sulla vicenda di Bosio arriva la anche la condanna del presidente della Provincia di Alessandria, Enrico Bussalino (Lega): «Un atto grave che va condannato senza esitazione su cui spero si riesca a fare luce individuando presto i responsabili. Un gesto antisemita che ci riporta indietro nel tempo in particolare in una terra, quella di Bosio, che è stata teatro dell’eccidio nazifascista della Benedicta. Il fatto è ancora più esecrabile in quanto avvenuto alla vigilia di Hanukkah, la festa dei lumi, una delle più importanti celebrazioni ebraiche». di  Giampiero Carbone

 

Fonte dell’immagine: La Stampa