Fonte:
ANSA
Autore:
Giuseppe Scarpa
Attentato Sinagoga, Fadlun chiede l’estradizione dei terroristi: “Il cammino verso la giustizia è ancora lungo”
“Finalmente comincia ad emergere la verità: Governo faccia tutto il possibile per ottenere l’estradizione dei terroristi”. È la richiesta che arriva dalla Comunità Ebraica di Roma dopo l’iscrizione nel registro degli indagati, da parte dei pm di piazzale Clodio, di quattro terroristi che sarebbero accusati di avere partecipato all’attentato alla Sinagoga della Capitale, avvenuto nel 1982, e costato a vita al piccolo Stefano Gaj Tachè, di appena due anni, e il ferimento di 37 persone.
Su quanto avvenuto 42 anni anni fa, i magistrati capitolini hanno riaperto le indagini nel 2020.
Una corsa ad ostacoli, complessa e difficile e legata anche al dissequestro di alcuni atti della vecchia indagine. Nelle scorse settimane i titolari del procedimento hanno proceduto all’iscrizione, per il reato di strage, di Walid Abdulrahman Abou Zayed, Gamal Tawfik Arabe El Arabi, Mahmoud Khader Abed Adra e Nizar Tawfiq Mussa Hamada.
L’unico responsabile individuato negli anni Ottanta, dopo l’attacco, Osama Abdel Al Zomar, era scappato dall’Italia ed era riuscito a far perdere le tracce in Libia.
Uno spiraglio su quanto avvenuto il 9 ottobre di 41 anni fa potrebbe arrivare dalla Francia e in particolare dalla collaborazione giudiziaria, avviata da mesi e al centro anche di alcuni incontri, con gli inquirenti parigini che indagano sull’attentato avvenuto due mesi prima, nell’agosto dell’82, al ristorante ebraico Jo Goldenderg dove morirono sei persone.
Secondo quanto emerso, in base anche a quanto raccontato da un pentito agli inquirenti francesi, entrambi gli attentatati sarebbero stati compiuti da uno stesso gruppo di terroristi palestinese ‘Abu Nidal’ di cui farebbero parte gli indagati.
Punto di contatto tra le due vicende sarebbe il palestinese Abu Zayed, che si trova dal 2020 in carcere in Francia dopo l’ok all’estradizione da parte della Norvegia.
Secondo un pentito quest’ultimo si trovava a Roma nell’estate dell’82. Ma c’è di più: in base ad una analisi comparativa anche sulle due azioni terroristiche emergono molte analogie e ciò fa supporre che il gruppo di fuoco sia lo stesso. In entrambi gli attentati, come confermato anche da analisi balistiche, sono state prima lanciate delle granate, e poi sparati dei colpi con armi automatiche.
“La Comunità ebraica di Roma ha denunciato più volte le coperture offerte ai terroristi -. afferma Victor Fadlun, presidente della Comunità capitolina (Cer)-. Ringraziamo la Procura e la Digos ma il cammino verso la giustizia è ancora lungo. Chiediamo al Governo italiano di fare tutto ciò che è nei suoi poteri per ottenere l’estradizione dei terroristi che si trovano, a quanto sembra, in Giordania e in Cisgiordania. Nessuna impunità per il terrorismo, mai”.
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