Luogo:
Livorno
Fonte:
Repubblica
Offese antisemite comparse su un paio di pagine Facebook dei tifosi dell’Us Livorno Calcio 1915. Una decina di commenti in totale che facevano riferimento esplicito alla fede ebraica del numero uno della società amaranto. Troppo per lasciar correre. Così Joel Esciua, finanziere brasiliano che nell’aprile 2023 ha rilevato la gloriosa società che oggi milita in Serie D, ha deciso di sporgere denuncia contro ignoti. Al centro della segnalazione, che è già stata inoltrata alla Procura di Livorno, sono finite pagine Facebook, legate ai tifosi della squadra amaranto, che contano migliaia di iscritti. Il presidente del Livorno non ha voluto commentare la sua decisione. Spetterà ora alle forze dell’ordine risalire, attraverso l’indirizzo Ip collegato ai profili di social, ai responsabili.
Un capitolo nuovo della querelle iniziata subito dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre. Il giorno seguente l’azione terroristica, il Livorno giocava in trasferta, a Borgo a Mozzano, sul campo del Ghiviborgo. Al seguito della squadra, 700 tifosi labronici, da sempre vicini alla causa del popolo palestinese, esposero le bandiere della Palestina e il presidente, dopo aver chiesto la loro rimozione, mai avvenuta, commentò così: “Ci sono rimasto male, mi è sembrato indelicato. Ma in generale sono per tenere fuori la politica, è un fatto divisivo: se avessero esposto quelle di Israele non avrei gradito lo stesso, meglio quelle della pace”.
Sulla vicenda aveva preso la parola il direttore generale della società, Vittorio Mossieri, leader della comunità ebraica di Livorno. Sentito dal Tirreno, il Dg aveva spiegato come la richiesta fosse avvenuta “per non dare adito a polemiche” e aveva aggiunto: “Il vero problema, comunque, è Hamas, non la Palestina e tantomeno il popolo palestinese”. Il 15 ottobre poi, nella sfida interna contro il Tau Calcio Altopascio uno striscione più ragionato “in risposta alla polemica nata in settimana con la presidenza”, si legge nel post della Curva Nord “Fabio Bettinetti”: “In guerra nessun civile dovrebbe morire né per mano di un ‘terrorista’ né di un ‘esercito regolare’”.
Fonte dell’immagine: Repubblica