Fonte:
Milano Post
Grande partecipazione all’aperitivo con il copricapo religioso ebraico sui navigli organizzata dal Presidente del Municipio 5 Natale Carapellese dopo l’iniziativa di un gruppo di cittadini nel luglio scorso in risposta alla aggressione a un avvocato ebreo vicino alla Darsena.
Erano presenti la consigliera comunale e metropolitana Diana De Marchi e il consigliere Daniele Nahum del PD ma soprattutto la giunta del municipio 5 Elisabetta Genovese, Luisa Gerosa, Mattia Cugini, il Presidente del Consiglio di Municipio Massimo Mulinacci.
Importante la presenza di consiglieri di tutti gli schieramenti che ha reso questa iniziativa di fatto pienamente istituzionale: infatti sono intervenuti Bebash Chandrakar, Gaia Molho, Raffaele Magnotta, Matteo Marucco, Valeria Venturin (Partito Democratico), Fabrizio D’Angelo (Forza Italia), Erminio Galluzzi (Gruppo Misto, Costantino Grimaldi (5 stelle), Carlo Marnini (Fratelli d’Italia), Flavio Verri (Lega Salvini Premier)
La serata è iniziata con la spiegazione del significato della kippah per chi segue la religione ebraica svolta da Roberto Zadik.
Questo copricapo religioso, simboleggia la consapevolezza della presenza, al di sopra della propria razionalità, di un’Entità superiore. L’uomo si rammenta di essere una creatura limitata, la cui razionalità non deve mai sconfinare nella sensazione di onnipotenza. Ciò comporta la sottomissione a “D-o” (modo ebraico di scrivere Dio) e il ricordarsi della Sua presenza in ogni momento della vita. Le donne non indossano la kippah, in quanto avvertono la presenza di D-o senza bisogno di segni che la rammentino.
Eyal Mizrahi, uno dei responsabili della sinagoga Beth Shlomo, che sorge nel municipio 5 ed è quella con la storia più antica a Milano, ha invitato il Presidente e gli eletti del Municipio a visitarla un sabato mattina e, contestualmente, a visitare il Museo della Brigata Ebraica curato da lui e Davide Romano (ex assessore della Comunità ebraica milanese).
Il Presidente ha accettato la proposta vedendo in questa il possibile inizio di una fruttuosa collaborazione fra il suo ente e il mondo culturale ebraico della città.
“Il fatto che nel nostro Municipio una persona sia stata discriminata perché porta la kippah è una ferita non solo per la minoranza ebraica ma per tutta la nostra comunità – dichiara il Presidente Carapellese – ecco perché anche non ebrei oltre agli ebrei si sono ritrovati in pubblico a portarlo. Il messaggio vuole essere rivolto a tutti e in particolare, a chi colpisce una persona per la sua fede ebraica o per la sua fede in generale, colpisce noi tutti e quindi diventa lui stesso minoranza ai margini.”
“Non è stato facile trasformare la mia iniziativa dello scorso luglio in questa veste istituzionale facendo intervenire tanti eletti di tante parti politiche diverse” dichiara Gianni Rubagotti della Associazione Amici di Marco Pannella “Spero che parta una ccllaborazione fra il Municipio e il mondo ebraico e che il parlamentino locale voglia conoscere e far conoscere questa realtà cittadina facendo visita alla Beth Shlomo ma anche, in qualche sua componente, partecipando alla giornata europea della cultura ebraica e magari organizzando un incontro pubblico nei prossimi mesi per fare conoscere ai suoi cittadini temi relativi a quel popolo.
Ora resta una sfida, quella di portare questa iniziativa fuori dal Municipio 5, perché se è qui che è avvenuta la grave discriminazione di un ebreo per il fatto di esserlo sappiamo che questa è stata solo la punta dell’iceberg di un antisemitismo che circola in varie aree della città, tanto che la comunità ha sconsigliato di portare la kippah ovunque. Proviamoci.”.
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