13 Gennaio 2023

Militante di estrema destra assolta dall’accusa di essersi fatta beffe del campo di sterminio di Auschwitz

Fonte:

La Repubblica edizione di Bologna

Autore:

Lavinia Lundari Perini

Ticchi assolta per la maglietta Auschwitzland “Non è reato”

Indossare una maglietta con la scritta “Auschwitzland” non costituisce reato. Con questa formula il tribunale di Forlì ha assolto la budriese Selene Ticchi (all’epoca militante di Forza Nuova, ora nel Movimento nazionale rete dei patrioti), che il 28 ottobre 2018 indossò la maglietta con la scritta `Auschwitzland’ durante il raduno dei nostalgici a Predappio che celebravano la marcia su Roma, e per questo era a processo per la violazione della Legge Mancino. La scritta nell’inconfondibile carattere disneyano, il profilo del campo di concentramento e il binario all’ingresso al posto delle torri del castello del parco divertimenti: impossibile equivocare, e d’altra parte la stessa Ticchi, ai microfoni di Repubblica, dopo aver lodato Benito Mussolini «che ha dato slancio all’Italia», confermò: «E’ proprio l’entrata di Auschwitz, è humor nero». La maglietta divenne subito un caso, Ticchi a quel punto parlò di un errore fatto «per colpa dello stress. Non ho commesso il reato di apologia del fascismo, su questo sono più che tranquilla. Se verrò assolta mi pagheranno i danni», aggiunse. Forza Nuova ne prese le distanze, l’Anpi la denunciò, così come fece il museo di Auschwitz, e l’eco delle polemiche raggiunse anche la Disney. La Procura aveva chiesto per Ticchi una condanna a nove mesi e 600 euro di multa. La sentenza del Tribunale di Forlì è per il deputato dem Andrea De Maria, ex sindaco di Marzabotto, «un brutto segnale per il Paese e per i valori democratici». «Sinceramente non so cosa ci poteva essere di più evidente rispetto alla violazione della normativa vigente. A maggior ragione mi sento impegnato a promuovere la proposta di legge, sottoscritta con altri colleghi alla Camera ed al Senato e condivisa con l’Anpi, per rendere più efficace il contrasto alla apologia del fascismo e del nazismo».

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