Fonte:
Moked.it
Autore:
Daniel Reichel
“No a sottovalutare chi distorce la Shoah. Educhiamo contro l’ignoranza no vax”
La Memoria della Shoah è patrimonio di tutti. Per questo serve uno sforzo comune per difenderla quando viene strumentalizzata, distorta, insultata. Lo hanno ribadito le centinaia di persone che hanno scelto di partecipare alla manifestazione in piazza Edmondo Safra, davanti al Memoriale della Shoah di Milano. Un presidio organizzato in ventiquattro ore, ma che ha subito trovato adesione da parte delle istituzioni e della cittadinanza. Un’occasione pubblica – promossa da Memoriale, Comunità ebraica e Sant’Egidio – per dire con forza “basta alle strumentalizzazioni della Shoah”. In particolare dopo l’ennesimo tentativo, a Novara, del movimento no green pass e no vax di farsi passare come vittima di una inesistente dittatura. Di associare le misure contro la pandemia, decise per tutelare i cittadini, alla persecuzione nazifascista che calpestava vite e diritti. “Quella gente è proprio fortunata perché ha potuto mimare la sofferenza senza viverla, non sa cosa ha davvero sofferto chi è stato prima escluso, poi discriminato, infine annientato”, le parole della senatrice a vita Liliana Segre risuonate dal palco posto per l’occasione davanti al Memoriale e lette dalla coordinatrice nazionale contro l’antisemitismo Milena Santerini. Parole accolte con un lungo e sentito applauso. Così come quelle di tutte le autorità e istituzioni venute a ribadire la necessità di lottare insieme in difesa della Memoria.
“Il nostro compito è quello di educare i giovani e trasmettere loro i veri valori di una società democratica che deve sviluppare la coscienza che li porti a creare e custodire una società civile con la C maiuscola”, le parole del presidente del Memoriale Roberto Jarach. “Non possiamo sottovalutare la portata” dell’episodio di Novara e di altri casi simili, ha avvertito. “Non abbassiamo la guardia”. Un invito ribadito poco dopo da Santerini, che ha riflettuto sul comportamento di chi svilisce la Memoria. “Mettono casacche a righe. Usano la stella gialla. Si sentono costretti da uno Stato che vuole proteggere la loro salute. Si paragonano a chi è stato escluso, discriminato, ha subito le leggi razziali poi la deportazione e per la maggior parte la morte”. Sminuiscono la Storia e se ne servono. Ed è una strategia ben precisa, ha avvertito la coordinatrice contro l’antisemitismo. “Non possono arrivare a negare la Shoah, ma possono relativizzarla, possono allontanarla dalla memoria storica”. È questo tentativo, che mina alla base “le nostre democrazie nate sulle ceneri di Auschwitz”, deve essere subito fermato.
In questo senso è importante il sostegno delle istituzioni, ha rilevato il presidente uscente della Comunità ebraica milanese Milo Hasbani. “Questa iniziativa comune è la risposta migliore” alle farneticazioni no green pass. “Quelle persone non conoscono la storia e dovrebbero venire qui al Memoriale e capire”. Un luogo centrale per le riflessioni sulla Memoria e sul suo significato, che presto si arricchirà della presenza del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, come ha annunciato il presidente del Cdec Giorgio Sacerdoti dal palco. “Qui porteremo i nostri libri e speriamo di potenziare sempre più il lavoro sulla diffusione della conoscenza, arma contro l’ignoranza e la speculazione”.
Serve dunque rafforzare l’educazione, uno dei temi comuni evidenziati dagli oratori. E a riguardo il deputato Emanuele Fiano ha spiegato di voler presentare “una mozione in Parlamento, che spero verrà condivisa dal maggior numero possibile di parlamentari, per chiedere che vengano aumentate le ore dedicate allo studio della storia negli istituti superiori”.