6 Giugno 2020

Genova, custodia cautelare per due estremisti neonazisti

Fonte:

Il Secolo XIX

Le telefonate del neonazi genovese «Sono il primo che vuole sparare»

Depositate le carte dell’inchiesta sul sessantacinquenne Alessandro Piga «Creiamo un movimento: da una parte i banchetti, dall’altra gente armata»

«Ammiro Hitler perché lui li bruciava tutti. Sono fascista e razzista e felicemente omofobo. Sono cattivissimo da quel punto di vista». A dirlo, intercettato dalla Digos, è Alessandro Piga, genovese di 65 anni, fra i 19 indagati lo scorso novembre dalla Procura di Caltanissetta con l’accusa di aver cercato di creare il Partito nazionalsocialista italiano dei lavoratori, un movimento filonazista, xenofobo e antisemita. Ai 19, gli inquirenti siciliani contestano a vario titolo i reati di «costituzione e partecipazione ad associazione eversiva e istigazione a delinquere». Ma mentre quell’indagine deve essere ancora chiusa, nei giorni scorsi la Digos di Genova, coordinata dal sostituto procuratore Federico Manotti della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo, ha notificato un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliare a Pasquale Nucera, di Dolceacqua, nell’Imperiese, che a novembre era stato trovato in possesso di un vero arsenale. Il gip Silvia Carpanini riconosce per lui l’aggravante del «fine eversivo». E proprio nell’ordinanza richiama più volte il ruolo, e le parole intercettate dagli investigatori, a Piga. Raffigurandolo, in base alle indagini della Dda, come il reclutatore ligure di potenziali membri del movimento. Uno di questi è appunto Nucera, che vive nella sua azienda agricola, “Piccola Sparta”. Piga, secondo gli investigatori, usava i social network per attirare simpatizzanti con un nome falso, «anche se in realtà io sono uno dei primi che andrebbe a sparare». Nella sua testa il piano doveva essere questo: «Una frangia silenziosa e invisibile che si occupi del lavoro sporco come banchetti e presidi. Poi c’è la parte bellica, con persone armate che devono essere invisibili e non vogliono assolutamente immischiarsi con gente che è stata alla ribalta», spiega ancora intercettato. E a Nucera che dice di essere andato a Genova, ai funerali delle vittime del Morandi per «prendere» il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e l’ex segretario del Pd Maurizio Martina; dice che se ci fosse stato anche lui «sarebbero stati in due a prendere a calci Martina». Piga, secondo gli inquirenti, era vicino a Fratelli d’Italia, ma i rappresentanti locali del partito, a novembre, avevano negato un suo coinvolgimento diretto nel movimento. «Non mi sono rimangiato il mio fascismo», dice ancora intercettato; ma, come si legge in altre carte dell’indagine, spiega che Mussolini non gli dà «in questo momento la possibilità di mangiare. Hitler sì, ok, ce l’hai nel cuore». Ora si attende che le indagini siciliane si chiudano, per comprendere quale sarà il suo futuro giudiziario. M.FAG