Fonte:
Corriere Fiorentino
Autore:
Jacopo Storni
Bufera sulla professoressa anti Segre Inaccettabile, provvedimenti seri»
Davanti agli studenti aveva detto: «Vi prende in giro». Il preside: «Azione disciplinare»
Era da poco finita l’ora d’italiano e sulla Lim (la lavagna multimediale), al termine di una lezione sulla Memoria, era rimasta la foto di Liliana Segre. A quel punto è entrata in classe l’insegnante d’inglese che, osservando l’immagine della senatrice a vita, avrebbe detto ai ragazzi: «Liliana Segre cerca soltanto pubblicità», per poi aggiungere: «Non vi fate ingannare da questi personaggi». E infine, sempre stando a quanto raccontato dagli alunni: «Liliana Segre non la sopporto. Anche mio nonno è stato in un campo di concentramento, ma non è andato in giro a dirlo a tutti».Scossi dalle parole della professoressa, gli studenti della seconda media hanno riferito l’accaduto ai genitori, che poi l’hanno riportato al preside. E così, alla scuola Mazzanti di Coverciano è scoppiata una bufera. Il caso, come riportato da La Nazione, è accaduto lunedì mattina, proprio nella Giornata della Memoria. L’insegnante raggiunta telefonicamente, si è limitata a dire: «Rispondo con il silenzio, risponderò in sede opportuna a chi sono tenuta a rispondere». Ieri mattina la docente ha incontrato il preside Arnolfo Gengaroli, che ha detto: «Abbiamo avuto una lunga chiacchierata in cui la professoressa si è scusata, ha pianto. Quanto accaduto è stato grave e improprio, ci riuniremo con i docenti per decidere i provvedimenti disciplinari da intraprendere». Poi ha aggiunto: «Quel che però posso affermare con certezza, è che nelle parole della docente non c’era alcuna traccia di antisemitismo, lei ha parenti ebrei e non era sua intenzione usare toni xenofobi». Sul piede di guerra molti genitori degli alunni della classe in questione. «Quanto accaduto — ha detto il padre di un bambino — è assolutamente inaccettabile e ci aspettiamo seri provvedimenti nei confronti della professoressa». Sulla vicenda parole dure dal ministro all’istruzione Lucia Azzolina: «Sono parole gravi e ingiustificabili, la scuola deve farsi portatrice di messaggi di inclusione». Sulla stessa linea il viceministro Anna Ascani: «Davvero inaccettabili le parole che avrebbe pronunciato un’insegnante di Firenze contro Liliana Segre, proprio nel Giorno della Memoria. Liliana Segre non va di sicuro in giro “alla ricerca di pubblicità” ma svolge un compito, oserei dire una missione, affinché una tragedia simile non debba ripetersi mai più». L’assessore comunale all’istruzione Sara Funaro auspica da parte dell’ufficio scolastico regionale «provvedimenti duri» perché «la nostra scuola non è questo, queste cose vanno condannate e isolate». E proprio dall’ufficio scolastico è partita una comunicazione ufficiale al ministero e al gabinetto del viceministro. «Abbiamo inoltre chiesto al dirigente scolastico — ha detto il direttore Roberto Curtolo — una relazione sull’accaduto, oltre alle ragioni per cui non è stato comunicato prima, dopodiché valuteremo i provvedimenti disciplinari da prendere». Parole di condanna anche dal deputato fiorentino di Italia Viva Gabriele Toccafondi: «Quanto accaduto sconcerta, ma è importante sottolineare che un aspetto positivo: il resto della scuola che non è rimasto indifferente». Sul tema anche Valerio Fabiani, della segreteria toscana Pd: «Confidiamo che vengano assunti provvedimenti verso questa professoressa». E poi la parlamentare Pd Rosa Maria Di Giorgi: «Frasi di una gravità inaudita, invito la ministra a verificare quanto accaduto». E infine le parole della Flc Cgil: «Esprimiamo sgomento e sconcerto. Grazie agli studenti per la reazione».