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La Francia adotta la definizione di antisemitismo dell’IHRA
L’Assemblea nazionale francese ha approvato martedì 3 dicembre la proposta di risoluzione avanzata dal partito LREM, il partito del presidente Emmanuel Macron, di adottare la definizione di antisemitismo dell’Alleanza internazionale per il ricordo dell’Olocausto (IHRA), secondo cui ogni forma di odio contro Israele in quanto Stato legittimo è una forma di antisemitismo. La definizione era già stata convalidata dal Parlamento europeo e da 20 paesi, tra cui 16 dell’UE, e sostenuta da Emmanuel Macron a febbraio davanti al Consiglio rappresentativo delle istituzioni Ebrei di Francia (Crif). Lo stesso giorno sono state scoperte in Alsazia 107 tombe del cimitero ebraico di Westhoffen imbrattate di svastiche.
“L’antisemitismo è una certa percezione degli ebrei che può essere espressa come odio nei loro confronti – afferma l’IHRA -. Le manifestazioni retoriche e fisiche di antisemitismo sono dirette verso le persone ebree, o non ebree, e/o la loro proprietà, le istituzioni delle comunità ebraiche e i loro luoghi di culto”. “Le manifestazioni possono comprendere attacchi contro lo Stato di Israele, concepito come collettività ebraica. Tuttavia, le critiche mosse a Israele, simili a quelle nei confronti di qualsiasi altro paese, non possono essere considerate antisemitismo. L’antisemitismo di frequente accusa gli ebrei di cospirare ai danni dell’umanità ed è spesso utilizzato per accusare gli ebrei del fatto che “le cose vanno male”. Esso è espresso in termini di discorso, pubblicazioni, forma visiva e azioni, e utilizza stereotipi sinistri e tratti negativi del carattere”.
Il testo, che non ha valore vincolante, ha ricevuto solo 154 voti a favore (principalmente dei liberali dell’LREM e dei repubblicani dell’LR), 72 contrari (della sinistra) e 43 astensioni. Da segnalare che all’interno dello stesso partito di Macron, 27 deputati si sono pronunciati contro e 22 si sono astenuti, mentre 84 hanno votato a favore.
Le reazioni e le polemiche
Il ministro degli interni Christophe Castaner ha accolto con favore questo voto “un forte gesto simbolico”, considerando che “è dicendo chiaramente le cose che potremo fare diminuire l’odio”. Diversi deputati hanno deplorato una “rinascita” dell’antisemitismo, ma non c’è stata l’unione che si sperava di raccogliere attorno alla proposta di risoluzione di Sylvain Maillard, deputato LREM di Parigi e presidente del gruppo di studio dell’Assemblea sull’antisemitismo.
Il voto per l’adozione della risoluzione ha suscitato non poche reazioni. Secondo un collettivo di 127 intellettuali ebrei, il testo è “altamente problematico” perché “identifica (…) l’antisionismo con l’antisemitismo”. “Molte vittime dell’Olocausto erano antisioniste”, ha detto in un forum a Le Monde.
Un’altra trappola, sollevata da numerosi deputati: perché “categorizzare” gli odi? La Francia è una repubblica “indivisibile” e “secolare” e dobbiamo legiferare senza distinzioni “religiose”, ancora una volta ricordato ventiquattro “camminatori” in un forum. “Non possiamo accettare che gli atti di odio contro i nostri concittadini siano differenziati, cosa che questa risoluzione in realtà fa: li condanniamo tutti con uguale fermezza”, scrivono i firmatari, guidati da Martine Wonner, deputato dell’ala sinistra. nella maggioranza. Sottolineano che il Paese “sta vivendo una nuova identità e una frammentazione sociale inedita”.