3 Novembre 2019

Lucca Comics, due giovani sfilano simulando una parata nazista

Fonte:

Corriere Fiorentino

Autore:

Simone Innocenti

«Questa non è goliarda, ma apologia»

Lo storico Vercelli: fa impressione l’incapacità di capire passato e presente

«Il ricorso disinvolto a simboli, che richiamano una tragedia, decontestualizzandoli completamente dal fatto storico in sé, è non solo indice di irresponsabilità ma di banalizzazione integrale», dice il professore Claudio Vercelli per spiegare quanto accaduto a Lucca Comics, dove due ragazzini si sono travestiti da nazisti. Vercelli, storico italiano contemporaneista, professore all’Università Cattolica di Milano, è autore di importanti saggi (tra cui «Neofascismi», edizioni il Capricorno). Dice il professor Vercelli che «il rivestire panni e simboli che rimandano ad ideologie di morte equivale a farne apologia pubblica, volenti o nolenti». E che quanto accaduto non può essere considerato un semplice scherzo. «Non siamo dinanzi a manifestazioni goliardiche ma a pericolose incapacità di cogliere quale sia il vero senso della libertà — dice —È banale ciò che finge di essere disinvolto, anticonformista, quando invece distrugge la consapevolezza critica. I totalitarismi si sono sempre costruiti sulla decadenza della coscienza»». La sua riflessione chiama in causa la famiglia. «Le famiglie hanno una grande responsabilità al riguardo quando si rendono complici della condotta irresponsabile degli figli, assecondandola. Nessuna scusa può essere accettata: le famiglie sono formazioni primarie della società, in cui si avvia il percorso di formazione del cittadino», dice. Cosa resta del lavoro in classe? «E demotivante, dinanzi al lavoro fatto nelle scuole, all’impegno delle istituzioni, alle tante iniziative di sensibilizzazione sull’inaccettabilità non solo politica ma anche civile e morale dei totalitarismi, riscontrare ancora una volta come il fascino per l’inconcepibile sia vissuto come la rottura di un tabù», dice. Infine una riflessione ad ampio spettro. «Tra giovani — e a volte anche i meno giovani — si esprime una torbida attrazione per i simbolismi di un passato tragico. Non è necessariamente un indice di adesione ideologica ma rivela una totale incapacità di comprendere non solo quel passato ma anche il presente che stiamo vivendo».