Fonte:
La Repubblica
Scandalo ad Harvard una rivista satirica schernisce Anna Frank
Un destino incomprensibile continua ad avvolgere il ricordo della figura di Anna Frank, la ragazzina ebrea tedesca deportata dai nazisti e uccisa a Bergen Belsen nel 1945. II suo “Diario” è servito a far conoscere anche ai più giovani, cosa è accaduto nel cuore dell’Europa 70 anni fa. Ma Anna rimane ancora oggi il simbolo utilizzato per sbeffeggiare gli stessi ebrei, per ridicolizzare l’Olocausto, per mettere m dubbio il dramma assoluto di quella strage infinita. Un settimanale satirico americano, l‘Harvard Lampoon che viene gestito dagli studenti dell’università della Ivy League, ha pubblicato una foto elaborata con photoshop di una donna in bikini con il volto di Anna. Il commento era: «E’ scomparsa prima del tempo: ecco come sarebbe stata Anna Frank se non fosse morta». Harvard Lampoon è la più antica rivista satirica al mondo, pubblicata a Cambridge nel Massachusetts dal 1876. In poche ore gli studenti ebrei e la Anti Defamation League hanno protestato con forza, costringendo i redattori del giornale a chiedere scusa. «Hanno oltrepassato un limite, dall’umorismo sono sconfinati nell’antisemitismo», dice Robert Trestan, direttore della ADL per il New England. «Usano l’umorismo per volgarizzare l’Olocausto, per presentare un’immagine iper-sessualizzata di una ragazzina morta in un campo di concentramento». Il direttore e i redattori del Lampoon hanno chiesto scusa, «ci dispiace per il dolore che abbiamo provocato, vogliamo sottolineare che il Lampoon condanna ogni forma di antisemitismo». Il dolore rimane doppio: perché continuare ad insultare gli ebrei? E perché usare proprio la figura di una ragazzina di 16 anni?