Fonte:
www.mosaico-cem.it
Autore:
Nathan Greppi
Il Movimento 5 Stelle incontra chi esalta i terroristi palestinesi
Mercoledì 10 aprile l’Ufficio Comunicazione del gruppo M5S al Senato ha reso noto che il loro capogruppo nella Commissione Esteri, Gianluca Ferrara, ha incontrato una delegazione chiamata “Parliamentarians for Jerusalem”, formata da 3 parlamentari di paesi arabi (Yemen, Algeria e Marocco) e da tre rappresentanti dell’Associazione dei Palestinesi in Italia. Per tale occasione, Ferrara avrebbe dichiarato: “Li ringrazio per averci raccontato fatti che la stampa internazionale volutamente nasconde come gli omicidi di persone disarmate ai check point, bulldozer che schiacciano uomini e donne che si oppongono all’abbattimento delle loro case e il recente arresto di una bambina di 7 anni che aveva lanciato una pietra contro i soldati israeliani. Credo che, al di là del nostro contratto di governo, sarebbe auspicabile riconoscere lo Stato della Palestina, come proposto la scorsa legislatura. Sarebbe un passo importante del governo del cambiamento.”
Come riporta un comunicato stampa di Lucio Malan, senatore di Forza Italia, i tre rappresentanti italo-palestinesi in passato sono stati al centro di numerose controversie: uno di loro, Riyad al-Bustanji, in un’intervista alla emittente televisiva Al-Aqsa messa in onda il 22 giugno 2012, definiva “un gigante dei nostri tempi” un bambino di meno di dieci anni da lui incontrato a Gaza perché gli aveva detto di pregare Allah di poter essere un martire a Gerusalemme. Nella stessa intervista rivelava di aver portato la figlia a Gaza perché imparasse a educare i suoi bambini al Jihad e al martirio.
Gli altri due rappresentanti, Mohammad Hannoun e Suleiman Hijazi, sono rispettivamente presidente e collaboratore dell’Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese (ABSPP) Onlus, il cui logo è una mappa della Palestina che copre totalmente lo Stato di Israele di cui evidentemente auspica la cancellazione. ABSPP è molto vicina a Hamas, e nell’aprile 2017 ha organizzato il Festival della Solidarietà Palestinese a Milano, Brescia e Verona; in tale occasione è intervenuto, oltre ad al-Bustanji e al deputato Manlio Di Stefano, oggi sottosegretario agli esteri, è intervenuto Mohammad Moussa Al Sharif, teologo islamico saudita che ha difeso i matrimoni con bambine sotto i 14 anni e accusato cristiani, atei e fornicatori di essere una minaccia ai diritti umani.
“È preoccupante che tali individui siano ritenuti interlocutori credibili dal principale partito di governo,” ha dichiarato il senatore Malan al termine del suo comunicato.
Chi è Gianluca Ferrara
Gianluca Ferrara, 46 anni, nato in provincia di Napoli ma residente a Viareggio, sin da prima di candidarsi al Senato gestisce un blog sul sito del Fatto Quotidiano, oltre a essere direttore della casa editrice Dissensi, che pubblica saggi di politica legati ai 5 Stelle e alla sinistra cattolica. In passato si è già reso protagonista di polemiche legate a Israele e agli ebrei: infatti, nel dicembre 2016 scrisse sul Fatto che Israele è “un ostacolo per la pace e per la sicurezza del Medio Oriente”, oltre ad accusarli di appoggiare l’Isis senza citare alcuna fonte; nel giugno 2017, invece, in riferimento ai 50 anni dalla Guerra dei Sei Giorni parlò di “Shoah dei palestinesi,” e nel novembre dello stesso anno si oppose alla partenza da Gerusalemme del Giro d’Italia.
Ma ci sono stati casi in cui il suo antisionismo è sfociato in qualcosa di peggio: in un altro suo blog, ospitato sul sito della casa editrice Dissensi, in relazione alle polemiche sulle immagini di Anna Frank con la maglia della Roma scrisse che “i cosiddetti mezzi di informazione sono impazziti come sempre accade quando qualcuno osa sfiorare gli ebrei e Israele.”