Fonte:
Segnalazione CE
“Il sionismo è una cosa brutta, Israele ha occupato tutta la Palestina storica, pratica l’apartheid quindi si può dire sporco sionista, anche dire sporco ebreo”
Nel corso di una importante trasmissione radiofonica dedicata all’analisi dei fatti del giorno, interviene una nota attivista antisionista di estrema sinistra che, commentando l’aggressione antisemita subita dal pensatore francese Alain Finkilekraut, espone gli slogan cardine della propaganda antisionista, ecco un sunto delle sue affermazioni:
“Vorrei dare una chiave di lettura diversa, Il sionismo è una cosa brutta, Israele ha occupato tutta la Palestina storica, pratica l’apartheid quindi si può dire sporco sionista, anche dire sporco ebreo va bene proprio perché Israele si arroga il diritto di rappresentare tutti gli ebrei del mondo, ha anche varato una legge razzista che mette chi non è ebreo in secondo piano. Quindi gli ebrei non israeliani devono condannare Israele e le sue atrocità. Gli ebrei del mondo devono dire “Israele non è il nostro paese”. L’antisemitismo esiste perché gli ebrei non condannano le atrocità commesse da Israele”.
La curatrice della trasmissione dà ragione (“sono abbastanza d’accordo…lei ha ragione”) all’attivista antisionista ribadendo che gli ebrei non prendono sufficientemente le distanze dai “crimini” di Israele e che l’aggressione a Finkielkraut (da condannarsi perché la vittima è “anziana”) non ha una valenza antisemita bensì “antisionista”, e questa è la motivazione per cui sarebbe stata al centro dell’attenzione mediatica.