Fonte:
Corriere della Sera
«Negazionisti alla Camera» Lo Stato ebraico solleva il caso
La comunità ebraica di Roma insorge e l’ambasciatore israeliano Ofer Sachs consegna a una nota durissima il suo disappunto dopo l’audizione, in Commissione Esteri della Camera, di membri di un Istituto di studi iraniano accusato di ispirarsi alle tesi che negano la Shoah. «Un episodio inaccettabile», lo ha definito Sachs, secondo il quale «il Parlamento italiano simbolo della democrazia del Paese non può ospitare chi promuove idee negazioniste, antisemite e antisioniste». Un «fatto di una gravità inaudita» per la Comunità ebraica. La presidente della Commissione Esteri Marta Grande (M5S) difende la scelta, precisando che le audizioni hanno «finalità esclusivamente conoscitive» e «in nessun modo equivalgono a prese di posizione passive a favore delle tesi di chi è audito». Non è affatto dello stesso parere la vicepresidente della Camera, Mara Carfagna, che parla di «una grave sottovalutazione»: «Penso che la commissione Esteri non avrebbe dovuto dare spazio alcuno agli esponenti di una organizzazione iraniana che in passato ha già avuto accenti negazionisti e antisemiti». Anche il vicepremier Matteo Salvini invita ad una maggiore prudenza: «Da noi vige la separazione dei poteri ed il Parlamento ha le sue prerogative che naturalmente rispetto. Detto questo non si scherza sulla Shoah». Nei giorni scorsi alla Camera erano state approvate cinque mozioni contro l’antisemitismo.