7 Ottobre 2018

Receptionist veneziana chiede scusa per aver pubblicato su Facebook commenti con contenuti antisemiti

Fonte:

Corriere del Veneto Venezia e Mestre

Offese antisemite nel post su Facebook La receptionist sospesa: «Ho sbagliato»

Lavorava a San Clemente. L’Ava: vergognoso, chiediamo scusa agli ebrei

Venezia. «Con il senno di poi capisco l’impatto pesante che ha avuto il mio commento. Chiedo scusa a tutti». Beatrice, la receptionist veneziana che un mese fa, in un gruppo Facebook aveva scritto un post antisemita — «Dopo due Pasque ebraiche in buy out (300 persone in casa per 10 giorni) fosse per me riaprirei i campi» —, ha chiesto scusa sempre tramite le colonne del social network. La ragazza è stata subito cancellata dal gruppo che raccoglie oltre 50 mila dipendenti di hotel e sospesa per 10 giorni dall’hotel Kempinski a San Clemente, dove ha lavorato la scorsa estate come stagionale. Ma già lo scorso 3 settembre, quando ancora la notizia non era divenuta pubblica ma era ben nota all’interno del gruppo «Quelli che… LAVORANO IN HOTEL…», a un ragazzo di Napoli che l’aveva contattata per farle capire la gravità delle sue affermazioni, aveva chiesto di poter pubblicare un suo breve testo di scuse. «Capisco solo ora, stupidamente, che non tutti diamo lo stesso peso alle parole specie se quello che ci divide è una tastiera! – aveva continuato – Probabilmente avessi dovuto dirlo a voce non ci sarei neanche riuscita». In quel gruppo Facebook migliaia di dipendenti raccontano quello che succede nei loro hotel, mettendo alla berlina i clienti. Quel giorno un iscritto aveva detto che i clienti israeliani erano i peggiori: «Insopportabili». A quel punto Beatrice aveva scritto quella frase, aggiungendo poi che «se è dai tempi degli egizi che li perseguitano un motivo ci sarà!». I messaggi sono stati segnalati alla direzione dell’hotel, che ha subito preso dei provvedimenti. La notizia del post ha amareggiato anche l’Ava, l’associazione degli albergatori veneziani. «E’ vergognoso, chiediamo scusa a tutti i clienti di religione ebraica che vengono a Venezia e scriveremo alla Comunità», dicono il presidente Vittorio Bonacini e il direttore Claudio Scarpa. Quest’ultimo dà anche un consiglio ai suoi associati: «Bisognerebbe vietare ai dipendenti di scrivere in questi gruppi, io stesso ho visto più volte in passato delle frasi incommentabili – spiega Scarpa – Tanto più se ne va della reputazione di un hotel di lusso». L’azienda svizzera che gestisce l’albergo dell’isola di San Clemente è però intervenuto subito e la Comunità ebraica gliene dà atto. «L’azione rapida dell’hotel che, fin dal primo istante, ha subito censurato le parole ignobili della sua dipendente, ci è parsa un segnale importante – commenta in serata, al termine del Shabbat, il consigliere della Comunità Paolo Navarro Dina – Come è sempre stato nella nostra storia, siamo pronti ad offrire la massima disponibilità a far conoscere da vicino il mondo ebraico anche a chi se la prende con le esuberanze di un gruppo di ospiti israeliani ed ebrei».

Photo Credits: www.kempinski.com