Fonte:
Corriere della Sera edizione di Milano, www.mosaico-cem.it
Autore:
Paola D’Amico, Giampiero Rossi
Raduno di ultradestra Segne scrive a Salvini «Ideologia fascista: revochi i permessi»
«La Repubblica democratica nata dalla Resistenza non può accettare forme di manifestazione in cui vengano programmaticamente diffusi messaggi e simbologie dichiaratamente razziste, xenofobe e apologetiche del fascismo». È il passaggio di un’interrogazione al ministro dell’Interno a proposito della «Festa del Sole», il raduno della formazione di estrema destra Lealtà azione, in programma oggi e domani ad Abbiategrasso. Anche se si aggiunge ad appelli, allarmi e denunce politiche che da giorni si sovrappongono nel segnalare come pericolosa e inaccettabile la manifestazione, l’interrogazione recapitata ieri al ministro Matteo Salvini ha qualcosa di più: la firma di Liliana Segre, senatrice a vita, sopravvissuta al campo di sterminio nazista, la donna che con il suo discorso in occasione del voto di fiducia al nuovo governo ha fatto scattare in piedi l’intera aula Nella sua missiva di una sola pagina al Viminale, Liliana Segre usa parole molto nette. Definisce Lealtà Azione «raggruppamento di chiara ispirazione neonazista e razzista», sottolinea che «al raduno risultano inopinatamente concessi spazi pubblici presso la locale fiera cittadina» e parla di un «sentimento di ripulsa per l’iniziativa». Quindi chiede di sapere se il ministro «sia a conoscenza della pericolosità dell’evento in questione» e «se non ritenga di dover disporre la revoca delle autorizzazioni così da scongiurare la realizzazione di una iniziativa di patente carattere anticostituzionale, che offende i valori di fondo della nostra Repubblica e di ogni forma di convivenza civile». La senatrice a vita si era già rivolta, indirettamente, a Salvini in occasione della proposta di un censimento riservato a Rom e Sinti, e in quell’occasione il neoministro aveva replicato definendo «infondate» le paure di nuove leggi speciali. Ma questa volta l’appello di Liliana Segre è un atto parlamentare esplicito. Ed è, tra l’altro, indirizzato al leader del partito che nel programma della festa risulta ampiamente rappresentato da parlamentari, assessori e consiglieri regionali. Nei giorni scorsi sono arrivati appelli da parte di Anpi, Unione delle comunità ebraiche, sindacati, associazioni antifasciste e da una ventina di sindaci della zona (alla manifestazione di protesta parteciperà, domani, anche la senatrice a vita). Ieri l’indignazione ha raggiunto il Viminale accompagnata da una firma che dice qualcosa di più.
Il testo dell’interrogazione di Liliana Segre
Interrogazione con carattere d’urgenza ex art. 151 del Regolamento del Senato
Al Ministro dell’Interno
Premesso che
nei giorni di venerdì 6 e sabato 7 luglio 2018 è prevista in località Abbiategrasso, entro l’area metropolitana di Milano, una festa della organizzazione “Lealtà e Azione”, raggruppamento di chiara ispirazione neonazista e razzista;
al raduno risultano inopinatamente concessi spazi pubblici presso la locale fiera cittadina;
la Repubblica democratica nata dalla Resistenza non può accettare forme di manifestazione in cui vengano programmaticamente diffusi messaggi e simbologie dichiaratamente razziste, xenofobe e apologetiche del fascismo;
che di questo sentimento di ripulsa per l’iniziativa si sono fatte interpreti svariate organizzazioni antifasciste e della società civile dall’ANPI, all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ai sindacati CGIL-CISL-UIL, alle ACLI e a numerosi partiti democratici;
si chiede di sapere
se il Ministro in epigrafe sia a conoscenza della pericolosità dell’evento in questione;
se non ritenga di dover disporre la revoca delle autorizzazioni così da scongiurare la realizzazione di una iniziativa di patente carattere anticostituzionale, che offende i valori di fondo della nostra Repubblica e di ogni forma di convivenza civile.
SEGRE