Fonte:
Il Messaggero
Autore:
Simone Canettieri
Raggi ad Auschwitz. La Mussolini: «E i gulag?»
La sindaca in visita con le opposizioni ai campi di sterminio Rachele, nipote del duce, non parteciperà: ci sono morti di serie B
CRACOVIA Il ricordo dell’Olocausto prima di tutto, ma non per tutti. Da questa mattina fino a martedì Virginia Raggi si stacca da Roma – e dalle elezioni a Ostia – per partecipare al viaggio della Memoria ad Auschwitz e Birkenau. Con lei 128 studenti di 32 scuole romane, la Comunità ebraica, il presidente dell’Associazione calciatori Dam iano’l’ommasi e Simone Perrotta, dopo i fatti delle figurine di Anna Frank. Quest’anno per ci saranno anche i capigruppo. Hanno risposto all’invito Paolo Ferrara (M55), Michela Di Biase (Pd) e Stefano Fassina (Si). Danno forfait da destra: FdI, Forza Italia e Lista Marchini per via delle elezioni. Non ci sarà nemmeno Rachele Mussolini, capogruppo della civica di Giorgia Meloni, figlia di Romano, sorella di Alessandra (hanno madri diverse) e nipote del Duce.
Mussolini, perché non partecipa al Viaggio della Memoria?
«Questa settimana sono stata a Forlì per motivi personali e nemmeno ho visto l’invito, ma a parte questo credo che ci sia troppo clamore a senso unico intorno a queste iniziative. Premetto non sono negazionista».
E allora? La imbarazza il cognome che porta?
«Credo che si pianga sempre e solo una tipologia di morti, di serie A, e ci dimentichiamo troppo spesso delle vittime del comunismo. Al cui confronto Hitler era un novellino».
Sa che questo argomento per la nipote del Duce rischia di essere scivoloso?
«Sì. Ma voglio incontrare la comunità ebraica, me l’ero ripromesso in campagna elettorale ma non volevo prestare il fianco a polemiche: sono per la pacificazione. Mi imbarazzano i saluti romani e anche mio padre era così, come me».
Intanto niente Auschwitz?
«Prima vorrei che il Comune organizzasse dei viaggi simili nei gulag e nelle foibe».
Oggi chi legge dirà che questo è benaltrismo. E che suo nonno promulgò le leggi razziali.
«Lo scriva a caratteri cubitali: fu una macchia indelebile, magari anche figlia di quel periodo, ma non perdonabile. Chi mi conosce lo sa: l’ho sempre detto. Ma ho sempre trovato due pesi e due misure davanti a queste tragedie della storia. Anzi, la vuole sapere un’altra?».
Prego.
«Anche nel mio partito ho avuto sempre posizioni più aperte soprattutto sul multiculturalismo e sull’immigrazione: la società è cambiata, le mie figlie hanno amiche di colore. Bisogna fare un passo avanti e cercare una pacificazione con il passato».