Fonte:
Corriere Fiorentino
Autore:
Giorgio Bernardini
«Israele come i coloni fascisti»
È bufera sul convegno di Pistoia
L’incontro che dà crediti formativi ai docenti ha anche il logo di «capitale della cultura»
PISTOIA Il logo di Pistoia capitale, i crediti formativi e la delicata questione israelo-palestinese. Un’interrogazione parlamentare e una fitta serie di incomprensioni fanno da sfondo all’iniziativa che questa mattina si tiene alla biblioteca San Giorgio: un dibattito che confronta «il colonialismo italiano» del periodo fascista con «quello israeliano in Palestina». Argomento forte nei giorni in cui l’antisemitismo è tornato al centro della cronaca, dopo che gli ultras laziali hanno usato l’immagine di Anna Frank come insulto scatenando una bufera. L’incontro, dunque, è chiaramente finito nell’occhio del ciclone, per il suo orientamento politico-culturale e per il significato istituzionale con cui è stato presentato. Nel volantino compare infatti il logo di «Pistoia capitale della cultura», crediti formativi vengono assegnati ai professori che parteciperanno alla lezione. Particolari che hanno fatto scattare l’indignazione del Foglio — che ieri ha anticipato la notizia — e quella del parlamentare di Forza Italia, Daniele Capezzone. Il deputato ha presentato un’interrogazione al ministero dell’Istruzione per sapere «come il Governo giustifichi un avallo ministeriale a una operazione culturale a giudizio dell’interrogante faziosa, di parte, a dir poco discutibile, certamente ostile allo Stato di Israele», oltre che «quali finanziamenti pubblici siano stati messi a disposizione dell’iniziativa». La questione del logo di «Pistoia capitale» si risolverebbe, sembra, in un circolo di incomprensioni. «L’iniziativa — spiega la direttrice della biblioteca, Maria Stella Rasetti — non rientra nel programma ufficiale di Pistoia capitale italiana della cultura, e difatti non è presente nel calendario pubblicato sul sito ufficiale. Ciò non toglie — aggiunge — che esso compaia nel calendario della biblioteca, che invece si fregia dell’uso del logo ufficiale». Il logo dunque è stato concesso per estensione. Ad usufruirne è stato il Centro documentale che organizza l’incontro, un’organizzazione che agisce nell’ambito di una convenzione con il Comune, che di questo incontro non sapeva nulla, al pari del Comitato organizzatore di Pistoia Capitale. «Il Comune — spiega lo stesso organizzatore dell’incontro, Carlo Dami — non c’entra. E non c’entra nemmeno Pistoia Capitale, di cui avremmo anche fatto a meno nell’intestazione del manifesto: il fatto è che tutti gli eventi della biblioteca in questo periodo lo riportano». Dami, peraltro, è anche il responsabile provinciale del Centro studi per la scuola pubblica, quello che decide se un incontro è meritevole d’assegnare crediti: «Siamo un ente riconosciuto dal ministero per la formazione dei docenti — spiega — ed io ritengo che la questione non sia affatto faziosa: rivendico la scelta, si parla di coloni in Cisgiordania appositamente, al di là di come può pensarla Capezzone». Il Miur replica dal suo ufficio stampa «che il rapporto con il centro studi è in corso di verifica», mentre il Comune non ha ancora incontrato il Centro documentale per verificare se la convenzione in scadenza a dicembre sarà rinnovata. All’incontro — che si terrà regolarmente stamani nell’auditorium intitolato a Terzani — si sono registrati circa 20 docenti.