Fonte:
Italia Oggi
Autore:
Filippo Merli
Bolzano, Facebook oscura la pagina di CasaPound
Secondo gli amministratori del social network, contiene istigazioni all’odio
Facebook se la prende con CasaPound. E oscura la pagina ufficiale del movimento di estrema destra. Secondo gli amministratori del social network di Mark Zuckerberg, sui profili pubblici di sette esponenti di CasaPound di Bolzano, compresi quelli di due consiglieri comunali, sono comparsi post d’istigazione all’odio. Le pagine, di conseguenza, sono state bloccate in base alle regole di Fb. Tutto nascosto. Sia la pagina ufficiale di CasaPound Bolzano, sia quelle dei militanti. L’oscuramento è durato un paio di giorni. Poi i vari profili sono tornati visibili. «La tua pagina è stata nascosta perché ha pubblicato contenuti che incitano all’odio e, di conseguenza, non rispetta gli standard della community di Facebook.», si legge nel messaggio inviato agli esponenti di CasaPound. «Questi standard ci consentono di salvaguardare la sicurezza della nostra community e di mantenere un comportamento rispettoso. Anche se consentiamo alle persone di esprimersi liberamente, adottiamo dei provvedimenti nel caso di segnalazione di abuso verbale verso le persone. Se ritieni che la tua pagina sia stata nascosta per errore, puoi contestare la decisione e controlleremo nuovamente». Per gli esponenti di CasaPound, si tratta di censura. «Arrivato a 10.300 mi piace, qualcuno ha deciso di segnalare a Facebook la mia pagina politica nonostante io abbia sempre seguito i parametri e le regole del social., ha commentato sul suo profilo privato il consigliere e leader del movimento di Bolzano, Andrea Bonazza. «Adesso vedremo quanto durerà questa censura. Intanto, ci si sente qui sul mio profilo». Sulla pagina di CasaPound Bolzano ci sono post che riguardano l’attività del movimento, le iniziative nella Provincia autonoma del Trentino e quelle nazionali, come la marcia su Roma che, in questi giorni, sta creando dibattiti e polemiche. Foto e link riguardano gli striscioni che inneggiano alla chiusura delle frontiere e che condannano le aggressioni sui treni regionali. L’immagine del diario è una scritta nera sul tricolore: «Quanto scritto col sangue degli eroi non si cancella con la saliva dei politici». Agli attivisti, però, non è stato comunicato quale sia stato il post eventualmente segnalato, né quali siano state le frasi inneggianti all’odio che hanno portato al blocco delle pagine. «Negli ultimi giorni è successo anche ad altri sei o sette bolzanini di CasaPound», ha confermato Bonazza all’AltoAdige. «Ci hanno censurati, è normale amministrazione. Sono cose che succedono puntualmente. Ci siamo abituati. Evidentemente, qualcuno ha fatto una segnalazione, ma mi sono sempre attenuto alle regole che devono seguire gli utenti del social network». Facebook non ha comunicato neppure tempo e durata del provvedimento. «Non ne ho idea, non so come funzionano queste cose», ha proseguito Bonazza. «Magari dura qualche giorno, una settimana. L’avviso ricevuto è generico. Avrei preferito che avessero circostanziato citando il contenuto ritenuto inadatto». Dopo due giorni, le pagine di CasaPound e dei suoi esponenti sono tornate visibili. «Se vi dico di aver sempre rispettato gli standard e le regole di Fb, dovete credermi», ha subito postato Bonazza prima di rivolgersi agli antifascisti che, secondo il consigliere, «hanno provato a boicottare la pagina».