Fonte:
La Repubblica
Autore:
Paolo Berizzi
Xenofobia, patria e welfare
Nasce il patto tra i nuovi fascisti
“Arriveremo in Parlamento”
MILANO. I patti in politica si fanno a tavola, e l’ultradestra non fa eccezione. Osteria “Angelino”, zona stazione Centrale, Milano. Una sera di luglio. Al desco con vista su via Fabio Filzi siedono tre pezzi da novanta del “fascismo del terzo millennio”: cranio rasato, braccia tatuate. Sono volti noti anche negli uffici della Digos e dei Reparti informativi e operativi dei Carabinieri. Gianluca Iannone, presidente di CasaPound Italia, lunga barba grigia da dignitario celtico, Stefano Del Miglio e Giacomo Pedrazzoli: capo e vice di Lealtà Azione (emanazione italiana degli hammerskin antisemiti nati da una scissione del Ku Klux Klan); entrambi pregiudicati per la storia di un doppio tentato omicidio sui Navigli, poi derubricato in lesioni gravi. I commensali della tavolata nera di “Angelino” hanno postato una fotografia su Facebook. Non immortala solo una cena tra camerati: ha un significato politico. E’ l’immagine di un “patto”. Un’alleanza siglata dai vertici delle due formazioni in maggiore ascesa dell’estrema destra populista, giovanile e “sociale”. Che adesso, dopo essere entrata negli enti locali, punta dritto al Parlamento. CasaPound Italia e Lealtà Azione – che ha il suo zoccolo duro in Lombardia – sono al lavoro per presentare liste a tappeto alle prossime elezioni regionali e politiche. Una “marcia” iniziata l’anno scorso da CPI a Bolzano ( sei consiglieri eletti ) e proseguita in tutta Italia. Ora ci sono anche gli hammerskin di Del Miglio e Pedrazzoli. Il piano è ambizioso, un salto di qualità per il neofascismo. Poggia su uno schema semplice: il passaggio dalla strada ai seggi, dalle “azioni” muscolari (come i mille saluti romani il 29 aprile al cimitero Maggiore) alla partita Camera-Senato. Dove, ha promesso il vicepresidente casapoundino Simone Di Stefano, «voleranno sedie e schiaffoni». «E’ un’operazione per la quale i due alleati si sono dati cinque anni, un rischio per la democrazia», spiegano gli analisti dell’Osservatorio sulle nuove destre.
TRA ODIO E SOCIALISMO
«Spero che tutte le figlie di chi elogia l’integrazione vengano brutalmente stuprate dentro una fredda stazione da qualche allogeno» (di altra stirpe o nazione, ndr ). Lo scrive il 1 giugno su Fb il responsabile romano di Forza Nuova, Alessio Costantini. Già inquisito per le ronde punitive contro i lavoratori bengalesi pestati in strada all’Appio Latino ( “Bangla-tour”, indagine dei carabinieri del Ros), il caporione chiama a raccolta i camerati contro lo Ius soli. Scrive ancora: «Mentre il fumo delle vostre lacrime si dissolverà in questo inferno, noi staremo in trincea a difendere questo brandello di identità che ci unisce per l’eternità». Settantatre anni dopo la fine del nazifascismo sta montando in Italia – antifascista per Costituzione – un’onda nera che afferma la sua voglia di protagonismo. Che occupa spazi e entra nei consigli comunali (eleggendo rappresentanti oppure con blitz squadristi tipo quelli di CPI a Catania e Milano dove il sindaco Beppe Sala è ora sotto protezione per minacce ricevute ). Che aspira a mettere le mani sulle leve della politica che decide. E’ una nuova ultradestra antidemocratica, attrattiva per i giovani, abile nel cavalcare il disagio sociale diffuso, soprattutto nelle fasce deboli, nelle periferie. Da Nord a Sud propone un’offerta non più metapolitica: welfare “socialista” e provocazioni, sul web, nelle piazze, nei circoli, allo stadio, e spazi comunali, spiagge ( il caso Chioggia denunciato da “Repubblica” finito in Procura e in Parlamento; le ronde antiambulanti di CPI a Ostia ). In mezzo al mare, con la nave anti-Ong di Generazione Identitaria fermata a Cipro. Persino negli oratori e nei cimiteri. E nei municipi, dove consiglieri, assessori e sindaci escono allo scoperto: indossano felpe coi simboli di unità militari naziste (Andrea Bonazza, capogruppo CPI a Bolzano), si augurano che «ritorni il fascismo in questo Stato di merda» ( Andrea Bianchi, sindaco di Tremano). Il modello di riferimento? I greci di Alba Dorata. Lotta ad alzo zero ( anche fisica) contro le minoranze etniche e culturali, mutualismo “buono” con raccolta fondi e distribuzioni di generi di necessità ( “l’Italia agli italiani” ). Un frullato di propaganda. «Sembriamo la Grecia – ragiona il sociologo Aldo Bonomi -. Nelle periferie c’è la guerra tra gli ultimi (gli immigrati stranieri) e i penultimi (la popolazione locale). C’è chi si mette in mezzo per cercare di unire, e chi per dividere. Alba Dorata ha diviso e poi ha iniziato a occuparsi del disagio dei penultimi. In Italia finché la sinistra non metterà in campo politiche serie su povertà e esclusione, i gruppi neofascisti continueranno a crescere».
DA CATANIA A VARESE
Frecce. Singole, doppie, sovrapposte, parallele. Frecce versione rune, i simboli della tradizione germanico-vichinga adottati dalle SS naziste per rappresentare la vittoria e la potenza. Frecce futuriste azionate a indicare la direzione da seguire ( “Direzione Rivoluzione” è il titolo della festa per i 10 anni di CPI a settembre a Latina ). Frecciata è la tartaruga a impianto ottagonale casapoundina; frecce runiche sono conficcate sul monte San Martino dai neonazisti varesotti Do.Ra., quelli del Sole Nero simbolo del castello delle SS, il cui capo, Alessandro Limido, dice: «La rivoluzione contro il sistema si fa imbracciando le armi». Ancora rune. Quella “di Odal” a forma di rombo della risorta Avanguardia Nazionale di Stefano Delle Chiaie. Quella del nazionalsocialista Manipolo d’Avanguardia Bergamo. Quella di Militia, la “squadraccia” romana di Maurizio Boccacci già condannato in primo grado per ricostituzione del partito fascista e presenza fissa nell’aula bunker di Rebibbia per sostenere l’amico Massimo Carminati, camerata duro e poco puro che ringhia: «Io sono ancora in guerra». C’era una volta la runa Wolfangel, o “dente di lupo”, delle unità militari del Terzo Reich. Campeggia sui drappi di Forza Nuova. La sigla di Fiore – a capo di Alliance for peace and freedom, cartello di partiti nazionalisti dell’Ue con in tasca 600milaeuro di finanziamenti da Bruxelles-è superata a destra da chi è “più destro dei destri”. I capibranco. Le “tartarughe nere” di CPI e i “lupi” di LA. Le prime linee dei sedicenti rivoluzionari neri con il sogno delle 55-Runen. Qualcuno s’indigna? «C’è un’opinione pubblica, fatta anche di schizzinosi liberali da salotto, che tollera in nome della libertà di espressione», ragiona Emanuele Fiano, primo firmatario della discussa legge che prevede di inserire nel codice penale il reato di propaganda fascista. L’estrema destra 2.0 è una galassia in fermento. Fissiamo nomi, luoghi, simboli. In ordine di consensi. CasaPound, che ha già sbancato a Lucca, Todi, Isernia, Lamezia Terme, Grosseto, Cologno Monzese, dà le carte. Tanto Sud, ultimamente. Soprattutto Sicilia e Calabria. La benzina sono il degrado, gli immigrati, la paura. Doppio colpo a Catania: prima l’offensiva contro le ONG che salvano i disperati dei barconi dalle onde del Mediterraneo. Poi l’irruzione a Palazzo degli Elefanti: seduta interrotta e slogan per protestare contro «il bazar abusivo a cielo aperto» di corso Sicilia ( i commercianti hanno appoggiato la protesta). «Ascoltiamo i bisogni della gente – dice Giovanni Coppola, responsabile provinciale di CPI -. Nei primi tre mesi del 2017 sulle nostre coste sono sbarcati 22 mila migranti. Il 45 per cento è stato trasportato dalle navi delle Ong». CPI ha inaugurato una strategia balneare. Dopo le ronde a Ostia domani le “tartarughe” sbarcano a Scilla sulla costa calabrese per il campo estivo “Identitaria”: rap cameratesco coi “Drittarcore”, guest star l’ “ambasciatore” Sebastien Magnificat, ufficiale di collegamento con gli ultranazionalisti europei tra cui il famigerato battaglione ucraino Azov, il Jobbik ungherese, l’Npd tedesco, i francesi di Bloc Identitaire. Le stesse sigle eurofobiche a cui guardano gli alleati di LA e la stessa Forza Nuova, e poi i gruppi minori ma radicati sul territorio: come Veneto Fronte Skinhead. Realtà che rappresentano un bacino per Fratelli d’Italia.
TRA SEGGI E PESTAGGI
Sono bifronti i partiti che preparano lo sbarco in Parlamento. Commemorano i caduti della Rsi col saluto di Hitler e Mussolini e intanto organizzano “giornate solidali”, raccolte fondi per le scuole, colonie estive per bambini bisognosi. Danno la caccia agli immigrati, esortano a «manganellare gli iscritti del circolo omosessuale Paolo Mieli» ( articolo di Ordine Futuro, piattaforma culturale di FN) e intanto promuovono tornei umanitari di calcetto, scoutismo, escursionismo, cura per l’ambiente. Diversificano il menù con associazioni create ad hoc e così catturano le fasce più fragili dell’elettorato. A Mura, nel bresciano, 795 abitanti, Fascismo e Libertà ha eletto tre consiglieri e raccolto l’11%. A Sermide in provincia di Mantova i Fasci italiani del lavoro hanno preso il 10 e piazzato la consigliera Fiamma Negrini. Il mantice dell’odio è il web. Secondo una ricerca dell’Anpi sono oltre 3mila le pagine Facebook legate all’estremismo di destra, di cui circa 500 inneggianti al fascismo. Ad aprile la presidente della Camera ha scritto a Mark Zuckerberg chiedendogli di oscurare queste pagine. Sono ancora lì. Vomitano insulti contro ebrei, immigrati, gay. «Un quadro sconcertante» dice Noemi Di Segni, presidente delle Comunità ebraiche che lancia un j’accuse alle istituzioni e alla magistratura: «Troppo assenti e tolleranti. Che altro ancora deve succedere?». Scorriamo i dati del Viminale. Tra 2011 e 2016, 240 militanti o persone contigue a Forza Nuova sono state denunciate all’Autorità giudiziaria, e 10 arrestate. «E’ un movimento con elementi inclini alla violenza» ha certificato il viceministro Filippo Bubbico il 5 giugno 2017. Peggio ancora CasaPound: 19 militanti o simpatizzanti arrestati e 336 denunciati tra 2011 e 2015. Per la Cassazione ( 2014, processo a Napoli) quella delle tartarughe nere è una “associazione sovversiva”. «Le condotte di CPI – si legge nella sentenza – derivano da una strategia orientata alla sovversione del fondamento democratico del sistema». Ci sono altri due verdetti della Corte Suprema. Nel 2010 e nel 2011 gli ermellini hanno ritenuto legittimo equiparare Forza Nuova a una formazione “antisemita” e “nazifascista”. Ecco gli attori pronti a andare in scena facendo “volare sedie e schiaffoni”. Alla faccia della Costituzione, di Scelba e di Mancino.