Fonte:
La Repubblica edizione di Milano
Autore:
Paolo Berizzi
La Festa del sole spacciata per un addio al celibato permesso negato due volte
II caso. I sindaci di Cassano Magnago e Bubbiano annullano le autorizzazioni al raduno dei neofascisti di Lealtà Azione
SI CHIAMA Festa del sole, ma non sorge perché nessuno la vuole. Questa è una storia di svastiche e di divieti, di ambiguità e bugie. Una storia che, tra imbarazzi e retromarce, e il solito rimpallo tra autorità e istituzioni, si trascina da tre giorni portandosi dietro il suo carico di vergogna. Dopo il racconto e la denuncia di “Repubblica”, la storia è diventata un caso. Lo ripercorriamo. La Festa del Sole è un raduno ( seconda edizione ) organizzato dalla formazione neonazista Lealtà Azione. La formazione estremista, radicata in Lombardia, è un’associazione “culturale” che tra parate nostalgiche e campagne xenofobe sta occupando spazio ( assieme all’egemone CasaPound Italia) nel panorama della destra revisionista. Gli hammerskin lealisti si ispirano a due personaggi: Leon Degrelle, ufficiale nazista delle Waffen Ss, e Cornelius Zelea Codreanu, collaboratore dei nazisti e fondatore della Guardia di ferro romena. Alle ultime amministrative Lealtà Azione ha eletto un suo esponente, Andrea Arbizzoni, nel Consiglio comunale di Monza ( primo caso in Italia) . Ma torniamo alla Festa del sole ( ispirata alla “ruota del sole” e cioè la svastica). Il tema di quest’anno doveva essere “Immigrazione e terrorismo tra Europa e Medio Oriente” ( tra gli ospiti: Alfredo Mantica, ex Msi e Alleanza Nazionale; il consigliere lealista del Municipio 8 eletto con la Lega Nord, Stefano Pavesi; Francesco Borgonovo, giornalista di Libero ). Ma a differenza dell’anno scorso (il raduno si era tenuto a Rosate, sud di Milano ) quest’anno qualcosa non ha funzionato. Inizialmente il gruppo aveva puntato su uno spazio a Cassano Magnago, nel Varesotto: la richiesta al Comune per poter avere l’area ex Fornaci è stata presentata da Simone Simonetti, già condannato per un pestaggio nel 2008 ai danni di militanti del Leoncavallo. Nella domanda si chiedeva l’area per un addio al celibato: una bugia. Perché la Festa del sole tutto è tranne che un addio al celibato. Dopo la denuncia pubblica, Anpi e associazioni antifasciste (Osservatorio sulle nuove destre, Memoria antifascista), insieme con il Pd di Cassano Magnago, si sono rivolte al sindaco, Nicola Poliseno ( Forza Italia ). Il quale ha subito revocato la concessione dell’area. Il forfait era stato annunciato con un post su Facebook dal leader di Lealtà Azione, Stefano Del Miglio: «Purtroppo, grazie al temerario lavoro dei soliti noti, ci vediamo costretti ad annullare la Festa del sole». Ma che i lealisti si fossero già attivati per trovare un nuovo luogo dove fare il raduno, era chiaro. E infatti. La nuova scelta, e il secondo tentativo, è caduta su Bubbiano, hinterland milanese. Il copione si ripete: solita richiesta con l’escamotage dell’addio al celibato. Il Comune, nulla sapendo, sulle prime concede uno spazio con all’interno un bar. Ma il trucco è presto svelato. Venerdì sera una cinquantina di militanti di Lealtà Azione si sposta a Bubbiano. L’Anpi milanese, con Roberto Cenati, segnala tutto al sindaco, Stefano Cantoni, a Digos e carabinieri. «Questa gente non è gradita», fa sapere il primo cittadino. Che a sua volta come il collega di Cassano revoca la concessione dell’area. Intanto i carabinieri di Abbiategrasso convocano il responsabile di Lealtà Azione intimandogli di sospendere l’iniziativa. Stefano Del Miglio posta su Facebook: «Si comunica che per problemi tecnici e organizzativi la Festa del sole è sospesa. Ci scusiamo».