23 Marzo 2017

OTTAVA LEZIONE del corso sull’antisemitismo: Antisionismo e antisemitismo islamico moderno, docenti Paolo Branca, Gadi Luzzatto Voghera, giovedì 23 marzo 2017 alle ore 18.00 presso la sala conferenze della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea CDEC Onlus in via Eupili 8 a Milano

Fonte:

Osservatorio antisemitismo

“Antisionismo e antisemitismo islamico moderno”

Giovedì 23 marzo 2017 dalle ore 18.00 alle 20.00 presso la sala conferenze della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea CDEC Onlus in via Eupili 8  a Milano, avrà luogo l’ottava lezione del corso semestrale sull’antisemitismo patrocinato da UCEI, CDEC, Casa della Cultura e INSMLI.

Docenti: Paolo Branca, Gadi Luzzatto Voghera

Nel corso di questa lezione Paolo Branca, docente di islamistica presso l’università Cattolica di Milano, e Gadi Luzzatto Voghera, direttore della Fondazione CDEC, analizzeranno il tema “Antisionismo e antisemitismo islamico moderno”.

In un’Europa che professa il rispetto incondizionato dei diritti umani, si assiste ad una crescente islamizzazione della giudeofobia, attraverso il ruolo crescente svolto dalla “causa palestinese” nel nuovo immaginario antiebraico condiviso da musulmani e non musulmani.

Il primo momento del processo di trasformazione del vecchio antisemitismo europeo in giudeofobia antisionista dotato di significato politico risale al periodo tra le due guerre mondiali, in particolare durante gli anni ‘30, quando la tematica antiebraica cristiano-europea ha incontrato l’antigiudaismo teologico-religioso musulmano.

L’importazione dell’antisemitismo europeo nel mondo arabo-musulmano, particolarmente segnato dalla prima diffusione dei Protocolli dei savi di Sion e dalla sua tematica cospirazionista in Medio Oriente, ha assunto un significato politico a partire dai primi anni ‘20, quando  ideologi del pan-arabismo e del pan-islamismo hanno associato la questione palestinese alla minaccia indiscriminatamente “ebraica” e “sionista” che incombe sui luoghi santi dell’Islam.

Nella propaganda “antisionista” vengono riciclati alcuni dei grandi miti e stereotipi antiebraici .

La riformulazione dei miti antisemiti in chiave di antisionismo costituisce oggi l’humus più fertile su cui, a livello globale, prosperano gli episodi di violenza e la propaganda contro gli ebrei. Nei paesi (es. Francia e Belgio) a maggiore tasso di antisemitismo  gli episodi sanguinosi si sono configurati come jihad antisionista, e rivendicati come forma di autodifesa e reazione alle violenze sioniste contro i palestinesi, basti pensare alle stragi compiute alla scuola ebraica di Tolosa (4 morti, di cui tre bambini) del marzo 2012, o al massacro all’Hyper Cacher di Parigi (4 morti) del gennaio 2015.

Il corso è a libera  partecipazione e non necessita alcuna iscrizione