Fonte:
Omnimilano
Autore:
Emanuele Fiano
Antisemitismo, Fiano a Qader: «no indulgenza con chi sbaglia in comunità Islam»
Il deputato Pd Emanuele Fiano, esponente della comunità ebraica milanese, torna a criticare la consigliera comunale del Pd, Sumaya Abdel Qader, dopo le sue parole alla trasmissione Otto e mezzo in cui Qader aveva commentato una ricerca del King’s College di Londra nelle comunità musulmane d’Italia secondo cui, ricorda Fiano, «il 61% dei membri di queste comunità, sulla base evidentemente dell’elaborazione di un campione, considera che gli ebrei controllino il mondo e siano responsabili per ogni male. Lo stesso dato riportato invece alla popolazione italiana non musulmana è intorno al 20%, come peraltro da annuali ricerche che si ripetono con regolarità». Fiano, dopo un post nei giorni scorsi, torna sulla polemica criticando il commento della consigliera secondo la quale, riporta Fiano, «il dato va analizzato bene, perché spesso è in chiave antisionista e non antisemita». «Ribadisco quello che ho scritto – dice il deputato Pd -, di fronte a questo dato, cercare, come ha fatto Sumaya, giustificazioni, è gravemente sbagliato. Tutte le analisi svolte nel mondo, dicono che l’antisemitismo nelle comunità musulmane è altissimo. Scegliere la chiave della traduzione antisionista peggiora la cosa, come se invece essere antisionisti fosse una cosa, diciamo così, concessa. Un conto è essere contro le politiche del governo Netanyahu, o di altri governi, in Israele come altrove, un conto è negare, questa è l’essenza del sionismo, il diritto allo Stato d’Israele. Questione già superata dall’OLP di Arafat ai tempi degli accordi di Oslo, con una modifica dello Statuto dell’OLP». Fiano risponde anche al Daniela Pistillo, già responsabile immigrazione del Pd milanese, che in risposta al deputato Pd a Qader aveva scritto: «Accusarla di antisemitismo è una cosa che farebbe ridere i polli se non fosse un atto gravissimo. Capisco le pressioni in tal senso che hai ricevuto dalla parte più retrograda della tua comunità, ma dovresti iniziare ad utilizzare in questi casi la stessa onestà intellettuale che giustamente pretendi da Sumaya nei confronti della sua». Fiano scrive a sua volta: «Non ho mai accusato né ora, né in questo Post, ne mai, Sumaya Abdel Qader, di essere antisemita; chi dice il contrario come fa Daniela Pistillo, o è in malafede, o non conosce l’italiano, o non è intelligente. Aggiungo a Daniela Pistillo, che il tono del suo post, nella quale la stessa ipotizza che io sarei stato sottoposto a pressioni dalla parte più retrograda della mia comunità, sono molto gravi per due motivi, il primo è perché si ipotizza che io non sia un uomo libero, ma un manichino senza onestà intellettuale, e ci vuole molta ignoranza sulla mia storia personale su quello che ho fatto e detto, per provare a difendere una siffatta tesi, la seconda è perché ipotizza una parte retrograda della comunità ebraica italiana o milanese, e in questo caso la invito ad essere esplicita su cosa intenda». Quindi, sul dato della ricerca del King’s College, secondo Fiano, «per chiunque frequenti un minimo le comunità musulmane come faccio anch’io è un dato presente e vero». «Sono da sempre disponibile a qualsiasi iniziativa Sumaya – prosegue il deputato Pd nel suo post -, ma non accetto ambiguità, non le ho mai accettate nella mia vita sul diritto dei palestinesi, non le accetto sull’islamofobia, ma non le accetto certo in alcun modo sulla lotta all’antisemitismo e all’antisionismo, sarebbe come se io che aborro Hamas e tutta la sua violenza antisemita e antisionista, negassi per questo il diritto essenziale dei palestinesi ad una propria patria. È per questo che di fronte a quel dato Sumaya, la prima cosa da dire era che lo stesso è un dato terribile e da condannare, non da giustificare come hai fatto in TV. Vorrei a questo proposito ricordare, per esempio a Daniela Pistillo che io all’inizio degli anni ’80 insieme a pochi altri pionieri incontravamo un pò di nascosto i rappresentanti italiani dell’OLP in Italia, cosa che in Israele era reato prima di Oslo, poi sempre più pubblicamente, per parlare di pace e costruire ponti. Chiedere a Hani Gaber per info. Questo causò a molti di noi, chiedere a Janiky Cingoli per esempio, una dura ostilità nella Comunità ebraica. Non per questo ho mai smesso di farlo. Vorrei ricordare che proprio a Milano organizzammo il primo incontro pubblico di Pace Adesso per parlare di restituzione dei territori in cambio di sicurezza, che erano le parole d’ordine di Peres e Rabin. Lo rifarei anche oggi. Io Sumaya non ho preconcetti, ma ho una grandissima paura dell’indifferenza e della sottovalutazione, specie in questo periodo di postverità, come si dice; per questo sono intervenuto, sono disponibile a confronti, ma ti rinnovo una per una le mie critiche che solo chi ha un grave pregiudizio nei miei confronti può tradurre in una mia accusa a te di antisemitismo. Non essere indulgente con chi sbaglia gravemente nella comunità musulmana, così come io non lo sarò mai, con chi confonde la battaglia per il diritto di Israele con una battaglia contro il diritto dei palestinesi, o con chi confonde una battaglia contro l’antisemitismo con una battaglia a favore dell’islamofobia».