Fonte:
Moked.it
Autore:
Gadi Luzzatto Voghera
Chiara
“Esageruma nen”, non esageriamo, nel suo amato dialetto piemontese. È la scritta che campeggia ancora sulla sua scrivania, nella sala dell’archivio storico della Fondazione CDEC. Chiara Ferrarotti (1966-2016) ci lavorava da molti anni, dopo aver assistito per un tempo altrettanto lungo l’osservatorio dell’antisemitismo, nella stanza accanto. Una studiosa appassionata e competente, precisa sul lavoro e propositiva, dotata di una carica umana straordinaria e della rara capacità di cogliere in ogni passaggio della vita, anche quelli più dolorosi e complicati, un lato ironico. Negli ultimi tempi si era dedicata anima e corpo al completamento della grande ricerca sulla Memoria della Salvezza, un progetto coordinato da Liliana Picciotto che l’anno prossimo si concretizzerà nella pubblicazione di un corposo volume. Purtroppo Chiara non potrà vederlo, ma molte delle centinaia di interviste su cui fra l’altro si basa l’opera non sarebbero state neppure ipotizzabili senza il suo contributo. Chiara ne sapeva anche molto di ebraismo. Ogni settimana le caselle di posta elettronica dei colleghi del Cdec ricevevano un suo commento alla Parashah settimanale, un impegno gravoso – come sanno tutti i Maestri – che contribuiva a diffondere nella struttura un’atmosfera di preparazione allo Shabbat e aiutava a mantenere costante il senso di una missione culturale radicata nella cultura ebraica. Attendevamo tutti per le prossime feste la sua tradizionale lezione che amava condividere nella Sukkah di via Eupili. Quest’anno ci verrà a mancare questo appuntamento e saremo tutti un po’ più soli e un po’ più ignoranti, perché non avremo più occasione di imparare da lei, inoltrandoci nelle profondità della spiritualità ebraica. Ma – come direbbe sicuramente Chiara leggendo queste parole – “esageruma nen”!, e ci sorriderebbe con il suo sguardo ironico e gentile.