Fonte:
Il Fatto Quotidiano
Diede del “nazista” al leader del Carroccio, prosciolto Ferrero
È stato prosciolto “perché il fatto non costituisce reato” Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista, che era stato imputato di diffamazione per avere definito “nazista” Matteo Salvini, leader della Lega Nord. Al segretario del Prc erano state contestate alcune affermazioni postate su Facebook il 19 aprile 2015, tra cui “Salvini non è uno sciacallo ma un nazista come quelli che negli anni Trenta gridavano al complotto giudaico massonico”. Dopo la denuncia di Salvini, la Procura di Torino aveva presentato una richiesta di decreto penale di condanna. Secondo il tribunale, però, Ferrero si limitò a esprimere “un giudizio particolarmente negativo in ordine alla strategia politica utilizzata da Salvini per riscuotere un ampio consenso popolare’. L’allusione al nazismo venne “circoscritta” a un preciso momento storico in cui il partito hitleriano adottò una determinata “strategia politica”. Quello di Ferrero fu dunque solo “parallelismo’ fra “le modalità utilizzate per conquistare una robusta base elettorale che, a suo giudizio, avrebbe fatto leva su uno stato di malcontento provocato dalla crisi economico-finanziaria e l’insofferenza” verso determinate minoranze.