Luogo:
Roma
Fonte:
Il Tempo, Facebook
Gli ultrà: «Chi entra è complice»
Scritte antisemite su Amendola
Superata quota 55 mila spettatori con i 31 mila biglietti venduti fino a ieri, c’è la certezza che si sarà il pienone all’Olimpico per Roma-Chievo, ma anche un nodo da sciogliere: quanto tornerà effettivamente a riempirsi la Sud? In città sono stati esposti degli striscioni molto chiari: «08-05-16 chi entra è complice» davanti al Colosseo, poi un invito «non entrare» e, infine, «barriere, multe e polizia: non cambia la nostra via». La Curva è spaccata, divisa non solo dalle barriere, visto che alcuni gruppi organizzati, come i Fedayn, ci saranno (seppur in silenzio) e altri no. Non solo striscioni nella capitale, anche scritte sui muri che hanno tirato in causa un tifoso vip, Claudio Amendola: accanto al nome dell’attore «romanista» campeggia la stella di David. La replica del diretto interessato sui social: «La mia fede è giallorossa, ma non sono ebreo. Anche se sarei orgoglioso di esserlo». Eri. Men.
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Claudio Amendola il 6 maggio sul suo profilo Facebook ha commentato in questi termini la scritta antisemita contro di lui:
«Un amico mi ha mandato queste foto, pare che un “artista di strada” mi abbia dedicato diverse di queste “opere”.
Sono lusingato, ma devo segnalare che questi ritratti sono fedeli solo a metà.
Non ho mai nascosto la mia fede giallorossa, ma ritengo invece che la fede religiosa di ciascuno di noi sia un fatto privato e personale e che come tale vada rispettato. Stavolta faccio un’eccezione alla regola.
Se fossi di religione o di origini ebraiche, come suggerito dal nostro artista, ne sarei orgoglioso, ma non è così: sono battezzato cristiano e non ho notizia di radici ebraiche nel mio albero genealogico.
Non so da dove nasca questa diceria, citata per vera persino sulla pagina a me dedicata su Wikipedia, forse risale addirittura alla mia prima prova da attore, quando ho interpretato il pugile ebreo Davide Sonnino in “Storia d’amore e d’amicizia”.
Già che ci siamo, vediamo di far arrivare la notizia anche agli amici di Radio Islam, che mi hanno citato nella loro lista nera di “ebrei influenti che occupano i media”: quella scusa non vale, se vi sto sulle palle cambiate canale o andate in un altro cinema.
PS io ci scherzo sopra, perché sono fatto così, ma l’antisemitismo non fa ridere. Per nulla.»