Fonte:
http://torino.repubblica.it/
Vercelli, striscione anti-Israele sulla sinagoga: in due a processo per odio razziale, Moni Ovadia tra i testi
L’episodio nel 2014, gli imputati sono attivisti di un centro sociale: i loro avvocati chiamano a testimoniare anche il noto attore e scrittore di origini ebraiche
L’attore Moni Ovadia, il coordinatore nazionale di Pax Christi don Renato Sacco, l’ex rappresentante a Gerusalemme dell’Oms per i “territori occupati” in Palestina Angelo Stefanini: sono alcune delle persone che nei prossimi mesi interverranno in tribunale a Vercelli per testimoniare in difesa di due giovani attivisti di un centro sociale processati per avere affisso uno striscione contro Israele.
La loro audizione è stata chiesta dagli avvocati Gianluca Vitale e Laura Martinelli, che intendono, fra l’altro, porre delle domande su cosa accadde nella Striscia di Gaza nel 2014, all’epoca dell’operazione ‘Margine Protettivo’, con riferimenti espliciti alla politica del governo israeliano. I due attivisti, in quei giorni, avevano appeso ai cancelli della sinagoga di Vercelli un drappo con le scritte “Stop bombing Gaza – Israele assassini – Free Palestine”. Adesso risponderanno di propaganda di idee basate sull’odio razziale. Ma la difesa afferma che si tratta solo di legittime critiche alle iniziative dello Stato, e non alla comunità o alla religione ebraica. I testimoni, come si ricava dagli atti del processo, dovranno riferire, per esempio, sui “danni alla popolazione civile causati da ‘Margine Protettivo’, o sulla “distruzione di una scuola per l’infanzia” nella Striscia di Gaza.
Di segno diametralmente opposto, subito dopo l’episodio, era stata la reazione di diversi esponenti delle comunità ebraiche di tutta Italia, compreso il presidente di quella di Roma, Riccardo Pacifici: “E’ stato affisso un ignobile striscione. Un luogo sacro è stato violato con scritte che inneggiano all’odio. Certi metodi utilizzati da chi vuole la distruzione di Israele non possono essere accettati sul territorio italiano”.