Fonte:
La Repubblica
Autore:
Fulvio Bianchi
“Quei cori contro un ragazzo era giusto fermare la partita”
Roma. Macchè eroe, «ho solo fatto quello che dovevo fare». Massimiliano Irrati, avvocato, classe ’79, è uno dei migliori arbitri della nouvelle vague. Ha fermato Lazio-Napoli mercoledì scorso, quegli orrendi cori razzisti nei confronti di Koulibaly, che hanno portato alla chiusura, per due turni, della ( recidiva) curva Nord e al daspo per dieci ultrà biancocelesti. In occasione del primo summit stagionale fra arbitri-dirigenti-allenatori, tenuto allo stadio Olimpico, Irrati ha spiegato la sua decisione: *Ho fatto solo il mio dovere, come avrebbero fatto tutti gli arbitri di serie A ( purtroppo non è così, ndr). Me lo consente il regolamento, anzi me lo impone. Ed è l’unica possibilità per stroncare questi fenomeni. I cori verso Koulibaly erano davvero imbarazzanti per tutte quelle persone che hanno una coscienza e un animo buono. Ci stavo pensando da qualche minuto a sospendere la gara. Prima di decidere mi sono consultato con i miei collaboratori e la forza pubblica Sospendere il match definitivamente sarebbe stato un segnale molto forte, il regolamento me lo consente, ma subentrano altri fattori come l’ordine pubblico e l’evacuazione dello stadio, cose che invece non mi competono. Mi è dispiaciuto, però sentire ancora gli stessi cori alla ripresa del gioco dopo i tre minuti e quaranta secondi di interruzione». Irrati ha anche una speranza .Mi auguro sia l’ultima volta che parliamo di questa cosa. E vero razzismo? Non sono uno psicologo, ma quello che si sentiva allo stadio erano dei cori contro un ragazzo di colore e quindi l’unica cosa da fare era interrompere la partita. Koulibaly in campo si era accorto di questa cosa: a fine gara mi ha salutato in modo normale, mi ha fatto piacere che dopo mi abbia ringraziato per il coraggio che ho avuto ma io non ho avuto nessun coraggio». Gli ricordano che il tecnico laziale, Stefano Pioli, aveva detto che lui non avrebbe fermato il gioco e la risposta del giovane arbitro, è severa *Secondo lui evidentemente ho sbagliato a prendere quella decisione, ognuno ha la propria opinione, ma l’arbitro lo faccio io e non Pioli». Il summit ha visto, come al solito, qualche defezione illustre e Marcello Nicchi, capo degli arbitri, ha sgridato Mancini (*si lamenta poi evita il confronto» ) mentre si è chiarito con Montella che entrando aveva detto: Gli arbitri sono esseri umani, qualcuno è permaloso». Ma Ulivieri, capo degli allenatori, ha garantito che «a fine gara i tecnici non parleranno più degli arbitri». Spalletti aveva appena detto: «Io mi devo limitare».