Fonte:
ANSA
Sindaco Recanati, solo sala no patrocinio a film anti Israele
Recanati (Macerata) «Nessun patrocinio. Nessuna adesione» del Comune di Recanati alla proiezione del documentario «Israele: il cancro» girato dall’attivista Samantha Comizzoli. Lo precisa il sindaco di Recanati Francesco Fiordomo, rispondendo ad una lettera di protesta dell’ambasciatore di Israele Naor Gilon. «Abbiamo soltanto messo a disposizione una sala – spiega il primo cittadino – aderendo alla richiesta di una cittadina recanatese, militante di una associazione che in passato aveva organizzato un’iniziativa su temi economici». Secondo Fiordomo «non è corretto» parlare di patrocinio, per la cui concessione è previsto «un atto amministrativo e quindi una condivisione rispetto all’iniziativa che in qualche modo si sostiene». «Non conoscevo l’attività di Samantha Comizzoli né il contenuto del film – aggiunge – ma conosco solo la cittadina recanatese, assolutamente seria e affidabile, che mi ha chiesto la sala. Ho sbagliato a concederla, come per altro è avvenuto a Napoli, Messina, Lanuvio, Firenze (Piazza Tasso) e molti altri Comuni? Credo di no – sottolinea -, perché sono convinto che tutti abbiamo il diritto di poter esprimere il proprio pensiero, anche se questo è particolarmente forte e magari non condivisibile. Dovrei esercitare come sindaco una censura preventiva?». «Era una iniziativa privata, in una sala chiusa, non in una piazza o in luoghi aperti a tutti – insiste Fiordomo – nei quali non è invece giusto ospitare incontri o manifestazioni che possono urtare la sensibilità di chi si trova lì per caso. Se la semplice messa a disposizione di una sala ha scandalizzato e offeso qualcuno mi scuso». Il sindaco di Recanati condivide «a livello personale la posizione del premier Matteo Renzi, posizione che raccoglie il pensiero tradizionale del movimento democratico e progressista: due Popoli, due Stati. La pace si costruisce con il reciproco riconoscimento, con il rispetto, con la giustizia, con la condivisione di un percorso storicamente faticoso ma indispensabile per superare violenze e lutti».