Fonte:
Corriere del Trentino
Autore:
Gabriella Brugnara
Rigurgiti antisemiti
Il web e la giudeofobia d’oggi
Uno studio di Tommaso Baldo
«Dai Lefebvriani alla Treccani»
«Perché è importante insegnare storia a scuola? Perché tenere aperti i musei?. Provate a porre queste domande a chi vi sta intorno. In molti vi diranno che si insegna storia e si tengono aperti i musei per far sì che le persone conoscano ciò che è avvenuto nel passato. Qualcuno aggiungerà che la conoscenza degli eventi che ci hanno preceduto aiuta a capire il presente e i più ottimisti auspicheranno che la società possa imparare attraverso lo studio della storia come evitare errori commessi nei decenni e nei secoli passati». Esordisce con tali interrogativi di cui prefigura anche alcune risposte, il blog «Avanguardie della storia», ideato da una squadra eterogenea di docenti ed operatori museali tra cui, firma ricorrente della piattaforma, Tommaso Baldo, operatore presso la Fondazione museo storico del Trentino. «Si tratta di un’iniziativa — racconta Baldo — nata come momento di condivisione tra operatori museali e insegnanti sugli esercizi che si possono proporre per innovare la didattica della storia. Abbiamo pensato a una sorta di scheda con alcune domande attraverso cui si chiede ai ragazzi di cercare cinque siti inerenti a un argomento, e di stendere una scala di attendibilità dei contenuti che vi sono raccolti, valutandone aspetti quali l’accuratezza dell’informazione e le fonti».
Ancora: «Proponendo un esercizio di questo tipo attorno alla figura del Simonino – spiega – mi sono reso conto che manca un sito internet che pubblichi notizie approfondite, la storia del 1465, ad esempio, viene praticamente tralasciata e, dando molto per scontato, ci si concentra sulle diverse prese di posizione attorno alla vicenda».
Stando così le cose, ciò su cui è fondamentale puntare nella scuola è un’educazione consapevole all’uso di internet. «La generazione dei “nativi digitali” dal punto di vista tecnico è molto abile, ma non ha sviluppato parallelamente una capacità di critica e di analisi delle fonti — sottolinea Baldo — Occorre che le istituzioni culturali presidino uno strumento di tale impatto e non lascino campo libero alla “masnada di pazzi” o agli esperti improvvisati. Sono sempre di più le persone che si informano quasi esclusivamente attraverso Facebook e Twitter, attingendo ad una comunicazione fatta sostanzialmente di slogan». L’attenzione di Baldo si appunta, in particolare, sulle «narrazioni ammantate di un’aurea di imparzialità e concretezza che vengono credute senza riserve da milioni di persone e che contribuiscono a diffondere l’odio, la paura del diverso e a ribadire subalternità sociali e di genere» e ritiene necessario prendere atto di «un’emergenza educativa paragonabile a quella costituita dall’analfabetismo nell’Italia post-unitaria. Le persone si trovano a vivere in un mondo sempre più complesso ma ne acquisiscono conoscenza attraverso una comunicazione sempre più semplificata — osserva — Tale forzata semplificazione della realtà atrofizza le capacità critiche e impedisce di immaginare alternative possibili all’esistente, creando di fatto forme di subalternità in tutto e per tutto paragonabili all’analfabetismo».
Come persona che si occupa di didattica della storia, Baldo si dichiara «stupito per l’esistenza ancora oggi tanto radicata di un pericoloso antisemitismo — aggiunge — I negazionisti vanno sconfitti con il lavoro di insegnanti e operatori museali perché dietro a una patina di razionalità a volte si nascondono abissi di follia». Oggi, nel giorno della memoria, fa riflettere un’inchiesta firmata dallo stesso Baldo. Nel blog da lui ideato, attorno alla vicenda del Simonino propone un accurato Viaggio nell’antigiudaismo on line, dai lefebriani alla Treccani. «È possibile che sul web antichi fantasmi tornino a nuova vita? — si interroga — È possibile che si diffonda ancora in modo massiccio la più incredibile delle calunnie rivolte contro gli ebrei: l’accusa del sangue, cioè l’accusa di aver ucciso e dissanguato bambini cristiani nel corso di crudeli rituali legati alla pasqua ebraica? Questa calunnia pare sia stata recentemente ripresa da un quotidiano vicino ad Hamas (almeno stando a quanto afferma l’israeliano The Jerusalem Post), ma la sua origine non è mussulmana bensì cristiana — specifica — C’è ancora qualcuno qui in Europa che presta fede a questa accusa? Mi pongo questa domanda da un punto di osserva-zione privilegiato da Trento, dove sino al 1965 era assai diffuso il culto di San Simonino». Citando fonti quali Iginio Rogger, Ariel Toaff, Franco Cardini, Carlo Ginzburg, Adriano Prosperi, Diego Quaglioni, Baldo ricostruisce un quadro composito, mettendo a disposizione un rigoroso metodo di analisi.