Fonte:
Il Mattino
Autore:
Claudia Procenese
Nonno, festa fascista a Predappio per il vicepresidente dell’aula
Anche il vicepresidente del consiglio comunale di Napoli a Predappio per il 92esimo anniversario della marcia su Roma. Marco Nonno nel paesino natio romagnolo di Benito Mussolini che ha ricordato, con due giorni di anticipo, il 28 ottobre del 1922, data che sancì l’ascesa del potere fascista in Italia. Le foto scattate nel fine settimana, e visibili su un social network, lo immortalano prima sotto il cartello che indica l’ingresso nel Comune sulle colline dell’Appennino forlivese, poi mentre beve Coca-cola, poggiando la mano sulla spalla di un amico che si rivolge all’obiettivo con il «saluto romano». Non mancano le immagini all’interno della cripta funeraria, tra il busto gigante del Duce, gli ex-voto dei camerati ed il registro delle visite.
«Sono andato a Predappio in forma del tutto privata – commenta Nonno, membro dell’assise cittadina in quota Fratelli d’Italia, già finito nell’occhio del ciclone per la sua manifesta vicinanza agli ambienti di estrema destra – per la messa in suffragio di Mussolini, ma non ho preso parte ad alcuna manifestazione. Non che me ne vergogni. Erano più di 10 anni che mancavo a questa messa che si tiene ogni anno il 28 ottobre».
Intanto a documentare i quasi 3mila nostalgici, arrivati da tutta Italia, che domenica hanno affollato Predappio sono i video girati con il cellulare da un consigliere della IX municipalità e condivisi sul profilo di Nonno. Le riprese amatoriali inquadrano il lungo corteo in cui sfilano camicie nere, fez, tricolori e bandiere con l’aquila romana. «La visita a Predappio era prevista per andare a trovare la moglie di un caro amico morto di tumore pochi mesi fa, Ferrini, proprietario di un negozietto di souvenir» minimizza Nonno, a maggio condannato in primo grado a 8 anni e mezzo di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici per devastazione, in quanto ritenuto regista della ‘guerriglia’ di Pianura nel 2008 per impedire la riapertura della discarica di Contrada Pisani.