Fonte:
l'Unione informa - ADNKronos
Autore:
Adam Smulevich
Intervista dai toni antisemiti durante il programma televisivo “Le Iene”
Durante il programma televisivo “Le Iene” trasmesso dal canale Mediaset “Italia1” mercoledi 28 maggio, è andata in onda un’intervista a Roberto Jonghi Lavarini, esponente dell’estrema destra milanese, durante la quale colui che si autodefinisce il “barone nero” ha fatto un’apologia del fascismo, espresso aperta ammirazione per il nazismo, pronunciato parole inquietanti sull’attentato antisemita di Bruxelles e sulle fantomatiche trame della finanza ebraica oltre che offese a sfondo sessuale, razzista e xenofobo.
Nell’intervista Lavarini ha tra l’altro elogiato “le sane manganellate” del fascismo e denunciato l’eccessiva bontà di Mussolini nei confronti dei suoi oppositori politici mentre il regime, più in generale, avrebbe segnato un’epoca “di riforme sociali e grandezza dell’Italia”. Il saluto romano? Un gesto “chiaro, pulito, igienico, solare”. I sei milioni di morti della soluzione finale? È perché i tedeschi sono “precisi” e “ben organizzati” L’attentato di Bruxelles puzzerebbe invece “di servizi, lobby e interessi internazionali”.
A seguito di questa intervista, il Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha deciso di promuovere un’azione penale nei confronti dell’estremista di Roberto Jonghi Lavarini e della trasmissione televisiva “Le Iene” “che di fronte a milioni di spettatori si è fatta cassa di risonanza di deliranti farneticazioni neonaziste”.
Jonghi Lavarini ha sostenuto di voler denunciare i responsabili della trasmissione che, sue parole, “senza alcuna mia autorizzazione e-o liberatoria e senza alcun preavviso, hanno mandato in onda un servizio orrendo e falsificato dove hanno sintetizzato, in pochi minuti, una mia intervista di due ore, cambiando le domande – che non corrispondono alle risposte date – e stravolgendo completamente il reale senso delle mie parole e dei miei ragionamenti”.
“Sono orgogliosamente uomo di destra e sincero estimatore del periodo fascista – ha poi spiegato Lavarini – ma non sono mai stato antisemita. Anzi, da sempre sono appassionato estimatore di tutte le culture, tradizioni e religioni, oltre che del patriottico e ‘tosto’ popolo di Israele”. Dopo aver precisato di non dovere scuse “a nessuno”, l’estremista ha sottolineato che il suo intervento odierno è dettato dall’amore per “la chiarezza, la correttezza e la buona informazione”.